Cancro batterico del Pomodoro Clavibacter michiganensis subsp. michiganensis

Classificazione: Batteri > Batteriosi

La pianta ospite di maggiore importanza economica è il pomodoro, tuttavia il patogeno è stato segnalato anche su Lycopersicon spp. e su alcune solanacee spontanee quali Solanum douglasii, S. nigrum e S. triflorum.

In Italia il patogeno viene segnalato sporadicamente in molte aree di coltivazione del pomodoro. E' nota la sua presenza in tutti i paesi europei ed extra-europei.

 

Biologia

La principale fonte di diffusione è il seme. Anche le piantine usate per il trapianto, se ottenute da seme infetto o in condizioni di serra non idonee, possono essere responsabili della diffusione dei batteri.

C. michiganensis può sopravvivere anche nel terreno associato ai residui di tessuti infetti anche per qualche anno. Infine la perpetuazione del patogeno può essere assicurata da solanacee spontanee. I batteri possono rimanere vitali a lungo sugli attrezzi da lavoro (anche effetti personali come i guanti), sulle superfici delle macchine usate per la semina, sui contenitori utilizzati per l'allevamento delle piantine, sui bancali delle serre e su quanto altro può venire a contatto con le piante nelle differenti situazioni di coltivazione. Mentre in serra responsabile della diffusione della malattia è l'uomo attraverso le operazioni colturali, in campo la diffusione della batteriosi è principalmente dovuta agli eventi atmosferici ed all'irrigazione per aspersione oltre che alle operazioni colturali. Studi sperimentali non hanno evidenziato un ruolo degli insetti nella trasmissione della malattia. La penetrazione dei batteri nei tessuti della pianta avviene attraverso le ferite prodotte dagli eventi atmosferici (grandine), dall'attacco di insetti o da rotture di peli (in particolare per i frutti) e dall'uomo nel corso delle varie operazioni colturali. Temperature intorno ai 28°C ed elevata umidità ambientale sono favorevoli ad un decorso rapido della batteriosi, la cui manifestazione può risultare particolarmente grave se precedentemente alla stabilizzazione della temperatura sui 28°C si sono avuti periodi più caldi o più freddi.

 

Danni causati

I sintomi di cancro batterico possono essere visibili sia su giovani piante che su piante nelle fasi finali del ciclo vegetativo, e su queste ultime possono essere confusi con le manifestazioni di senescenza. 

Semi infetti possono originare piante in apparenza sane che paleseranno i sintomi solo nella fase di maturità.

A causa del lento sviluppo del patogeno, il periodo più idoneo per individuare i sintomi, può essere collocato tra la fase di allegagione e la fase di inizio della maturazione dei frutti (luglio-agosto). 

I sintomi dell'infezione sono osservabili su tutti gli organi della pianta.

Le foglie, ancora verdi, inizialmente avvizziscono piegandosi a doccia verso l'alto, per poi ingiallire e disseccare; spesso i sintomi sono concentrati sulle foglie di una sola parte della pianta.

Sul fusto compaiono striature longitudinali decolorate in corrispondenza delle quali si possono formare profonde fessure, i cosiddetti cancri; il tessuto vascolare concomitante appare imbrunito e disgregato, accompagnato talvolta dalla formazioni di cavità del midollo. 

In associazione ai sintomi fogliari e ai cancri corticali è possibile osservare un caratteristico imbrunimento a ferro di cavallo del tessuto vascolare sulla superficie ottenuta tagliando una foglia infetta, all'inserzione del picciolo sul fusto apparentemente sano, oppure una foglia senza sintomi, in prossimità di una spaccatura sul fusto. 

Sui piccioli fogliari e sul fusto si rilevano talvolta piccole vescicole biancastre che possono degenerare in cancri.

Anche le radici possono essere invase dai batteri: in questo caso la patologia si manifesta; con una leggera decolorazione del midollo.

I frutti delle piante infette, non presentando sintomi esterni, raramente completano lo sviluppo, presentando polpa disgregata, deliquescente ed in parte ingiallita; in altri casi si registra la formazione di piccole cavità scure nella parte centrale interna della bacca. 

Le lesioni che non frequentemente il batterio cagiona sulla superficie dei frutti sono caratteristiche maculature, inizialmente bianche e rilevate, che successivamente evolvono in crosticine di colore nocciola circondate da un ampio alone biancastro.

I semi generalmente non manifestano sintomi, tuttavia, se il frutto si presenta deformato e di dimensioni ridotte rispetto alla norma, possono essere piccoli e neri.

La giovane pianta colpita da cancro batterico può subire un rallentamento nello sviluppo vegetativo. Forti attacchi di cancro batterico sono causa anche del disseccamento dell'intera pianta.

 

Interventi agronomici

Su piante in vivaio: realizzare un'?idonea climatizzazione ed un'adeguata preparazione delle serre di allevamento con disinfezione (sali di ammonio quaternario o formalina) di contenitori, attrezzi, terriccio, bancali e quanto altro può venire a contatto con le piante; favorire la ventilazione nelle serre; evitare l'?irrigazione per aspersione; evitare una concimazione sbilanciata; eliminare le piante infette appena individuate; non trattenere le piante in vivaio più a lungo del periodo utile; al termine dell'allevamento procedere alla pulizia e disinfezione della serre e di quanto è venuto a contatto con le piante.

 

Su colture trapiantate: effettuare il trapianto in condizioni ambientali idonee; avere cura di usare mani ed attrezzi non contaminati; evitare, in condizioni di bagnatura delle piante, operazioni che possono causare ferite.

 

Su colture in pieno campo e in serra: adottare ampie rotazioni colturali (4-5 anni); mantenere i terreni liberi da piante di pomodoro spontanee; evitare un'eccessiva concimazione azotata e mantenere un equilibrato livello del potassio; non irrigare per aspersione; in condizioni di bagnatura delle piante evitare le operazioni colturali che possono causare ferite; eliminare le piante infette ed i loro residui, dopo la raccolta; effettuare, ad intervalli di 7-10 giorni.

 

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