Afide verde migrante del Melo Rhopalosiphum insertum

Classificazione: Insetti > Afidi

Quest’afide ha come ospiti primari le pomacee: melo, pero, nespolo, biancospino, ecc., mentre come ospiti secondari infesta diverse graminacee dei generi Poa, Festuca, Agrostis, Allopecurus, ecc.  L’afide è diffuso soprattutto nelle regioni settentrionali. L’adulto può essere presente come: Alata virginopara, Alata esule e Attera virginopara. L’alata virginopara  e l’alata esule hanno il capo e il torace neri e l’addome è verde oliva, con sifoni nerastri dalla forma svasata e rigonfia. Sono lunghe 1,5-1,9 mm. L’attera virginopara ha il corpo ovale e color oliva con delle sfumature più chiare, i sifoni e la codicola hanno la punta bruna. La lunghezza è di 1,8-2,4 mm. 

Biologia

L’afide in genere sverna allo stato di uovo durevole deposto in modo isolato sui rametti di un anno del melo o di altri ospiti primari. Le fondatrici appaiono durante il germoglia mento e all’epoca della fioritura vi è già la prima generazione di fondatrigenie (discendenza delle fondatrici). Dopo un paio di generazioni di fondatrigenie compaiono le forme alate che si spostano sugli ospiti secondari (graminacee), li vi compiono 10-12 generazioni di esuli. In autunno si formano le sessupare (femmine che origineranno i maschi e le femmine destinati ad accoppiarsi), queste lasciano gli ospiti secondari per tornare sul melo e infestare le foglie vecchie; i maschi e le femmine che si genereranno dalle sessupare si accoppieranno e vi sarà la deposizione dell’uovo durevole destinato a superare l’inverno. In alcuni casi l’afide può rimanere sulle graminacee e deporvi l’uovo durevole, svolgendo così un ciclo parallelo a quello “classico” descritto sopra. 

Danni causati

L’afide attacca le foglie del melo provocando vistosi accartocciamenti, gli attacchi però non sono molto gravi anche per il fatto che l’afide abbandona il melo dopo poco. Sulle graminacee si posizionano alla base del colletto e sulle radici più superficiali, la pericolosità su queste piante è data dalla capacità di trasmettere il virus del nanismo giallo dell’orzo (BYDV, complesso di più virus).

 

Interventi agronomici

Per evitare la trasmissione del BYDV (nanismo giallo dell’orzo) è importante evitare le semine autunnali precoci. 

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