Cocciniglia del Pollini o cocciniglia tubercoliforme Pollinia pollini

Questa particolare cocciniglia è ampiamente diffusa in tutti i territori italiani di coltivazione dell’olivo.

La femmina misura 1,5 mm, vive di preferenza sui rametti lesionati succhiandone la linfa.

Biologia

E' più presente nelle zone soggette a gelate e grandinate per la preferenza a insediarsi nei punti dove la corteccia è sollevata.

Le femmine si sviluppano prevalentemente in corrispondenza delle screpolature della corteccia e delle lesioni cicatrizzate, mentre i maschi preferiscono le foglioline o i germogli.

La femmina presenta un lungo periodo di ovideposizione e depone, nella tarda primavera, circa 30-70 uova che schiuderanno dopo un’ora circa.

Le forme giovanili (neanidi) mobili vanno alla ricerca di un punto idoneo dove fissarsi e qui concluderanno il loro ciclo superando il primo inverno come neanidi di terza età e il secondo come femmina fecondata.

Danni causati

P. pollinii provoca uno stato di sofferenza generale della pianta sottraendo la linfa ed emettendo melata, su cui poi si sviluppano le ben note fumaggini con conseguente riduzione della fotosintesi e degli scambi gassosi.

I rami colpiti non fruttificano e progressivamente disseccano.

Interventi agronomici

Come per le altre cocciniglie è importante colpire lo stadio più vulnerabile rappresentato dalle neanidi da poco fissate o ancora vaganti.

Va detto che le forme giovanili mobili sono presenti per lungo tempo rendendo difficile individuare il momento ottimale di esecuzione del trattamento.

Si consiglia perciò, in alternativa alla lotta chimica, di intervenire sulle parti della pianta più colpite, effettuando energiche potature e distruggendo poi i rami tagliati.

Dopo questa operazione è consigliabile un trattamento con prodotti rameici che contribuiscono a eliminare la fumaggine e disinfettare i tagli di potatura.