Zabro gobbo Zabrus tenebrioides

Classificazione: Insetti > Coleotteri vari

Carabide diffuso in gran parte del territorio europeo, ritrovabile in tutte le regioni italiane e in particolare in quelle centro-settentrionali. Vive a spese di frumento, orzo e segale, più raramente su avena. In assenza di cereali può infestare anche essenze spontanee come Poa, Festuca, Lolium, Bromus, Alopecurus, Dactylis e Phleum.

L'adulto di Z. tenebroides è completamente nero, convesso dorsalmente, con capo sporgente munito di antenne filiformi; presenta elitre con margini paralleli e con estremità rotondate. Ragguinge i 12-18 mm di lunghezza.

Le larve hanno forma allungata e appiattita e sono di colore giallognolo; hanno segmenti toracici sclerificati e di colore bruno; l'addome presenta una zona sclerificata rossastra su ogni segmento ed estremità terminante con due appendici. A maturità raggiunge i 30 mm di lunghezza.

Biologia

 

Alla fine di maggio o in giugno fanno la loro compara gli adulti, che inizialmente trascorrono le ore diurne nascosti nel terreno, entro rifugio sotto le zolle o cespi di erba. Di notte salgono sulle piante ove danneggiano le cariossidi. Col passare della stagione divengono anche diurni, soprattutto nelle ore più calde della giornata, comprendo talora in volo distanze ragguardevoli per infestare nuovi territori. Una volta riprese le iniziali abitudini notturne e raggiunta la maturità sessuale, in agosto-settembre consumano gli accoppiamenti. Le femmine, in fase di ovodeposizione, si affondano nel terreno (fino a 20 centimetri di profondità) deponendo una sessantina di uova, isolate o riunite in gruppi di pochi elementi. Le larve, dopo un periodo di incubazione medio di due settimane, si disperdono sul terreno, trascorrendo anche più di 30 giorni senza nutrirsi. Iniziano la loro attività trofica alimentandosi delle plantule, che erodono alle parti interrate, sovente troncandole a livello del terreno. L'alimentazione continua fino alla successiva primavera, provocando danno alle foglie nottetempo, trascorrendo le ore diurne all'interno di gallerie scavate nel cespo. Dopo tre stadi di sviluppo raggiungono la maturità e all'inizio di aprile passano allo stadio di prepupa per compiere poi la metamorfosi all'interno di un riparo ovale creato a 15-20 cm di profondità. I nuovi adulti si hanno dopo 2-3 settimane di vita pupale, attendendo alcuni giorni prima di fuoriuscire dai propri rifugi in modo da dare ai tegumenti il tempo di indurire.

 

Danni causati

 

La vegetazione fogliare è soggetta all'attacco delle larve. Queste vivono nel terreno e, scavando mine verticali eni tessuti delle piante, arrivano vicino al culmo delle stesse. Se le piante attaccate sono ancora giovani e non accestite, vengono tagliate alla base. La larve possono anche afferrare le foglie più prossime al terreno, tirandole fino all'apertura della galleria divorandone in seguito il parenchima, senza toccare le nervature. Le foglie danneggiate formano veri e propri grovigli più o meno compatti alla base dei culmi. Le larve a questo punto attaccano le piante circostanti proseguendo la loro attività trofica. In terreni argillosi e in seguito ad annate siccitose gli attacchi si verificano sporadicamente. Questi sono inizialmente localizzati in punti sparsi dell'impianto, tendendo poi ad estendersi a macchia d'olio. Gli adulti arrecano danni alle giovani spighe divorandone completamente i semi in fase di maturazione lattea; di quelli cerosi restano solo pochi frammenti.

 

Interventi agronomici

 

Mettere in atto opportune rotazioni colturali evitando il ristoppio dei cereali, procedendo tempestivamente alla lavorazione superficiale delle stoppie in modo da eliminare le piante avventizie di essenze spontanee e degli stessi cereali, sottraendo così a Z. tenebroides un'importante fonte di nutrimento.

 

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