Mosche della Barbabietola Pegomya betae, Pegomya esuriens, Pegomya hyoscyami

Classificazione: Insetti > Ditteri

Appartiene all’ordine dei ditteri, sottordine dei brachiceri (sezione Ciclorafi) ed è diffuso in gran parte dell’Europa ed è molto comune in Italia.

La mosca vive a spese delle barbabietole (da zucchero, da foglia e da foraggio), ma è possibile che attacchi anche altre Chenopodiacee, come ad esempio lo spinacio.

L’adulto ha una lunghezza di circa 5-6 mm ed è composto da un torace di colore grigiastro ed addome grigio-giallastro con fascia longitudinale più scura.

Le forme larvali, invece, hanno una lunghezza di pochi millimetri ed una colorazione giallo-verdastra. Queste forme vivono nel mesofillo conducendo una vita endofitica.

Biologia

P. Betae sverna come pupa nel terreno. Nella stagione primaverile, precisamente in Aprile, compaiono le prime forme adulte che ovidepongono nella pagina inferiore delle foglie.

Invece le prime forme larvali (forme neonate) minano il tessuto fogliare, determinando così il danno, e raggiunta la loro maturità originano la 2° generazione nel terreno.

Gli adulti di 2° generazione, che compaiono alcuni mesi dopo, nel mese di Luglio, ovidepongono ed originano una 2° generazione larvale che a sua volta genererà una 3° generazione tra la fine del periodo estivo e l’inizio di quello autunnale.

In Italia il fitofago mediamente riesce a compiere 2-3 generazioni all’anno; in paesi con temperature maggiori c’è il rischio che vengano effettuate 4-5 generazioni.

Danni causati

Il danno principale si manifesta sulle foglie ed è determinato dalle larve che scavano delle gallerie nel mesofillo, che decorrono da prima lineari per poi allargarsi e divenire molto ampie. Le parti di tessuto minato finiscono poi per disseccare con conseguente perdita di ampie porzioni di superficie elaborante, interessando anche l’attività fotosintetica.

I danni maggiori interessano le giovani bietole, nelle quali la distruzione di parti della superficie fogliare può provocare ritardi nello sviluppo delle piante.

Gli attacchi sono tuttavia alquanto sporadici. 

Interventi agronomici

Oltre alla lotta chimica possono essere presi determinati accorgimenti per limitare il danno da parte del fitofago. Per esempio effettuando semine precoci ed adottando una valida tecnica colturale, al fine di favorire il rapido sviluppo delle piante, è possibile limitare il danno della mosca.

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