Sesia minore o bifasciata del melo Synanthedon typhiaeformis

Classificazione: Insetti > Lepidotteri

Questo lepidottero seside ha larve che si sviluppano a spese del legno di melo e cotogno, meno frequentemente di pero e sorbo.

L’adulto è fondamentalmente blu-nerastro lucente con la presenza di due bande addominali color rosso minio, quella posizionata al centro del’addome è più larga rispetto quella presente poco più avanti; nel maschio può presentarsi completamente nero o con un solo anello. Le ali sono sprovviste di squame nella zona centrale risultando trasparenti, i margini e le nervature delle ali sono scure. L’apertura alare è di 16-22 mm. Le antenne sono ben sviluppate ed evidenti.

La larva ha il capo castano e il corpo color crema, a maturità raggiunge i 18-20 mm di lunghezza. L’uovo è ovoidale e di color rosso ferrugineo, ha un disegno reticolato a nido d’ape, le dimensioni sono di 0,6 x 0,4 mm. 

Biologia

Il volo degli adulti va da inizio maggio fino a quasi tutto luglio. Le femmine depongono le uova, fino a oltre 200, nelle anfrattuosità della corteccia. Le larve si generano dopo circa 12 giorni dopo la deposizione delle uova, queste andranno a superare l’inverno completano lo sviluppo solo nella primavera successiva, verso la fine di aprile. 

Danni causati

Le larve creano delle gallerie subcorticali (sotto la corteccia) nel fusto e nelle branche, intaccando anche lo strato più superficiale del legno. L’effetto della loro azione è il deperimento delle branche, seguito successivamente dalla loro morte. In genere le infestazioni avvengono su piante già debilitate o vecchie e sono favorite da: cancri, ferite mal cicatrizzate e processi tumorali. Sono in grado di compiere attacchi nella zona d’innesto di giovani piante, in particolare su alcuni portinnesti con attitudine pollonifera (M7 e M9) o che hanno problemi di disaffinità (con la creazione di un notevole ingrossamento nella zona di unione tra i due bionti). Nei casi in cui sia colpita la zona d’innesto c’è il pericolo della morte della pianta, dopo un iniziale deperimento. Le gallerie scavate sono una buona via di penetrazione per patogeni fungini agenti di cancri rameali come Nectria galligena e Phomopsis mali e del lepidottero Euzophera bigella. 

Interventi agronomici

È possibile ostacolare gli attacchi larvali evitando i grossi tagli di potatura e aiutando i tessuti a rimarginare le ferite utilizzando le apposte paste cicatriziali. Si possono rimuovere e bruciare le parti infestate o eliminare le larve con la rimozione della corteccia infestata con un raschietto; è necessario poi spennellare la zona con olio bianco + un fungicida (es. sali di rame) per evitare che funghi patogeni possano penetrare attraverso la ferita. Si può effettuare la cattura massale degli adulti con trappole alimentari (l’attrattivo può essere fatto con acqua (85%), vino rosso (10%) e melassa (5%), oppure con succo di mela (85%), melassa (10%) e acido acetico (5%).

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