Tripide del Tabacco Thrips tabaci, Thrips communis

Classificazione: Insetti > Tripidi

Tripide estremamente polifago che ha come ospite d'elezione la cipolla, attaccando comunemente anche altre colture ortive come asparago, cavoli, cucurbitacee, fagiolo, fava, lupino, patata, peperone, pomodoro, ecc.). Può inoltre infestare essenze floreali, numerose piante erbacee, fino a latifoglie e fruttiferi come il pesco.

Femmina di colore giallo chiaro, talvolta con sfumature grigiastre più o meno marcate. Capo con rugosità trasversali a livello della zona occipitale; occhi piuttosto sporgenti; ocelli disposti a triangolo su un'area ben sclerificata che, vista in trasparenza, è di colore bruno-rossiccia. Setole presenti con una coppia per parte ai lati dell'occello anteriore, con un'altra coppia spostata all'indietro in mezzo agli occelli posteriori, con altre setole più corte posizionate nella regione posteriore agli occhi. Antenne con I articolo chiaro, II grigio, III gialliccio (talora imbrunito distalmente), IV, V e VI di colore chiaro.

Ali anteriori con due lunghe e ben marcate venature, delle quali l'anteriore fornita di 7 setole basali divise in due gruppi (4+3), mentre sul ramo posteriore possono esserne ritrovate da 15 a 17.

Protorace 1,5 volte più largo che lungo, con numerose setole impiantate in modo sparso e altre due per parte, assai lunghe, impiantate in prossimità degli angoli posteriori. 

Addome con VIII urotergo dotato di una serie di processi spinescenti a mò di denti di pettine, lungo il margine posteriore. Il IX urotergo presenta 6 macrochete (due dorsali e quattro in prossimità del margine posteriore, delle quali una coppia interna e un'altra esterna). A maturità raggiunge i 0,9-1,2 mm di lunghezza.

Biologia

T. tabaci sverna come adulto in mezzo alle foglie secche o ai detriti presenti al suolo e nelle anfrattuosità presenti nelle serre. Nel mese di aprile abbandona i rifugi portandosi sulle diverse piante ospiti. 

Consumato l'accoppiamento (la riproduzione può avvenire anche per partenogenesi), le femmine depongono generalmente una ventina o più uova, posizionandole poi orizzontalmente o obliquamente all'interno dei tessuti fogliari, negli steli e nella parte distale dei sepali.

Lo sviluppo  embrionale avviene in 5-6 giorni, dando così origine alle neanidi. Dopo circa giorni, a seguito di due stadi di sviluppo, le neanidi diventano afaghe (con apparato boccale morfologicamente chiuso), interrandosi a circa 3-5 cm di profondità. 

Il tripide rimane nello stadio di prepupa per circa 2 giorni, per altri 2-3 in quello di pupa per poi dare i nuovi adulti, le cui femmine iniziano l'ovodeposizione circa una settimana dopo la loro comparsa. Da adulto ad adulto, il ciclo di sviluppo richiede generalmente 25-30 giorni. Di norma compie 3-4 generazioni da aprile a settembre.

Danni causati

Adulti e neanidi pungono i fusti e i germogli erbacei, le foglie e i fiori, cagionando la comparsa di argentatura, rotture di colore, piccole tacche necrotiche, distorsione dei germogli (assai evidenti su gladiolo). Alterazioni similari sono causate dall'ovodepositore femminile all'atto della posa delle uova.

I danni di entità più grave avvengono a carico delle piante da fiore (come il garofano) e su piantine da orto in fitocella.

La cipolla in pieno campo risulta particolarmente suscettibile agli attacchi dell'insetto, la cui dannosità aumenta con con andamento climatico e secco con la comparsa di depigmentazioni argentate delle soglie, minor accrescimento vegetativo e precoce deperimento della coltura con ripercussioni negative sulla produzione. 

Su cipolla le lesioni cagionate dall'attività trofica dell'insetto favoriscono, con andamenti stagionali umidi, l'insorgenza di malattie fungini dei generi Alternaria, Botrytis ed Heterosporium. Risulta inoltre essere vettore di virus delle piante ornamentali e del virus della bronzatura del pomodoro (Tomato Spotted Wilt Virus).

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