2017
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Flavescenza dorata, viti al sicuro grazie alle vibrazioni

Ricercatori di Cbc e della Fondazione Edmund Mach hanno messo a punto uno strumento per la lotta alla cicalina della vite, vettore della flavescenza dorata, tramite la confusione sessuale. Nessun feromone in campo, solo vibrazioni

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Il Tremos può essere collegato ai fili metallici dei filari o al palo di sostegno

Fonte immagine: Fondazione Edmund Mach

Uno degli incubi dei viticoltori è la flavescenza dorata, una malattia che colpisce le piante debilitandole e rendendole improduttive. A causarla è un fitoplasma contro il quale non esiste cura, tanto è vero che ad oggi la legge prescrive l'eradicazione e la distruzione del materiale vegetale infetto.
Il vettore della malattia è lo Scaphoideus titanus, una cicalina lunga pochi millimetri che si nutre della linfa della vite. Pungendo i vasi questo insetto inocula involontariamente il fitoplasma che vive nel suo apparato salivare.

Per prevenire il contagio, oltre all'eradicazione delle piante infette, si utilizzano gli insetticidi con risultati però poco soddisfacenti. Un metodo rivoluzionario per bloccare il proliferare della cicalina della vite lo sta mettendo a punto Cbc, uno dei leader in Europa nella produzione di diffusori di feromoni per la lotta integrata con la confusione sessuale, in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach.

Attraverso l'uso di vibrometri laser i ricercatori hanno infatti capito che la cicalina non comunica con i suoi simili attraverso l'uso di feromoni, ma lo fa con micro-vibrazioni impercettibili per l'uomo. Quando un esemplare maschio si trova su una pianta emette delle vibrazioni che corrono lungo foglie e tralci. Se una cicalina femmina si trova nelle vicinanze risponde e tra i due esemplari inizia un duetto di onde vibrazionali che porta all'incontro e all'accoppiamento.

Capita però che su una stessa pianta siano presenti più di due Scaphoideus. In questo caso il terzo esemplare, escluso dal duetto, inizia a produrre vibrazioni per disturbare il rivale ed interrompere il corteggiamento. La sua opera di disturbo ha come effetto quello di bloccare il dialogo tra l'esemplare maschio e la femmina che ritorna ad essere disponibile.

Compreso questo comportamento Cbc, in collaborazione con i ricercatori della Fondazione Mach, ha messo a punto uno strumento, chiamato Tremos, che produce delle vibrazioni che disturbano in maniera costante le comunicazioni tra le cicaline.
"Si tratta di un apparecchio che viene collegato ai pali di sostegno dei fili di ferro e vibra emettendo le stesse frequenze prodotte dalla cicalina che vuole disturbare un corteggiamento", spiega ad AgroNotizie Valerio Mazzoni, ricercatore della Fondazione Mach. "Le vibrazioni corrono lungo i fili di sostegno e si distribuiscono alla pianta compromettendo la capacità dello Scaphoideus maschio di trovare esemplari femmine".

La confusione sessuale 'tradizionale' si fonda sulla pratica di diffondere in un'area agricola i feromoni dell'esemplare femmina di un lepidottero, come la tignoletta della vite, in modo da sviare i maschi che non trovando la compagna non riescono a fecondare le uova che dunque non si schiudono.
Le vibrazioni hanno lo stesso effetto: impediscono alla cicalina femmina e maschio di incontrarsi e bloccano di fatto la riproduzione. Su una stessa pianta diversi insetti, compresi i ragni, usano le vibrazioni per comunicare. Ma gli impulsi emessi dallo Scaphoideus sono unici e forniscono anche informazioni importanti sull'esemplare, come lo stato di salute o l'età.

I test effettuati in semi-campo hanno avuto risultati positivi. All'interno di un manicotto di rete posizionato intorno ad un ramo di vite sono stati posti degli esemplari maschi e femmina di Scaphoideus. Il Tremos ha disturbato le comunicazioni tra gli esemplari impedendone l'accoppiamento con una efficacia inversamente proporzionale alla distanza delle cicaline dall'emettitore di vibrazioni.

"In questi tre anni di prove abbiamo migliorato sensibilmente lo strumento", spiega Mazzoni. "In media possiamo dire che il 90% delle femmine nelle prove in campo sono rimaste vergini, nonostante la presenza di maschi, grazie all'utilizzo del Tremos".

Lo scoglio principale è rappresentato dalla necessità di rendere autosufficienti dal punto di vista energetico i Tremos. Questi strumenti sono infatti dotati di pannelli solari che ne assicurano il funzionamento durante il giorno, ma la copertura viene meno la notte. Per questo sono state impiegate della batterie che però hanno fatto lievitare i costi.
La Cbc, contattata da AgroNotizie, è sicura però che nel giro di 1-2 anni il Tremos sarà pronto per il lancio sul mercato. E dall'azienda guardano già avanti, visto che le vibrazioni sono usate per le comunicazioni anche da altri insetti, come la cimice asiatica.
 

 



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