2017
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Drosophila suzukii, minaccia per la frutticoltura. E per la viticoltura?

Consorzio agrario Treviso Belluno e Condifesa Treviso organizzano l'incontro che si terrà giovedì 26 gennaio a Castagnole di Paese (Tv)

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Castagnole di Paese (Tv), 26 gennaio 2017

Dopo aver mietuto i primi gravi danni alle coltivazioni di frutti rossi del Trentino Alto Adige, Drosophila suzukii, il moscerino della frutta è arrivato in Veneto, colpendo per prime le pregiate coltivazioni pedemontane di ciliegio, ed è ora giunto a minacciare diverse produzioni frutticole e anche di uva. Per essere pronti a fronteggiare questo insetto nel momento della maturazione dei frutti in estate, Consorzio agrario di Treviso Belluno e Condifesa Treviso hanno organizzato per giovedì 26 gennaio, dalle 15.30, Sala riunioni, via Feltrina, 56, a Castagnole di Paese, (Tv) l'incontro: "Drosophila Suzukii, minaccia per la frutticoltura. E per la viticoltura?".

Dopo l'apertura dei lavori da parte dei presidenti del Consorzio agrario Treviso Belluno, Fulvio Brunetta e del Consorzio di Difesa, Valerio Nadal, sarà la volta degli interventi dei relatori internazionali. Sarà presente il professor Nicola Mori (Dafnae-Università di Padova), uno dei maggiori esperti nazionali che ha seguito negli ultimi anni le ricerche sperimentali per il contenimento di questo insetto.

"Al momento le nostre armi sono spuntate, dobbiamo tutelare le colture attraverso lotta integrata e cattura massale, utilizzando esche e trappole – spiega Brunetta, presidente del Consorzio agrario – proprio per far conoscere ai nostri agricoltori i protocolli di difesa applicati da chi, come Alto Adige e Svizzera, hanno già affrontato il problema, abbiamo coinvolto esperti italiani e stranieri". La pericolosità del moscerino orientale è dovuta alla capacità di deporre uova esponenzialmente più elevata rispetto al moscerino autoctono: le femmine depongono le uova in frutti sani che generano larve e causano danni irreparabili ai frutti. La Drosophila suzukii preferisce i piccoli frutti rossi e in Veneto ha preso di mira i ciliegi riducendo fino al 30% la pregiata produzione della Pedemontana (si stimano in 2 milioni i danni, dato Veneto Agricoltura 2014).

Ma ora si teme per i vigneti. L’attacco, già sferrato ai danni dei grappoli del Trentino, potrebbe contagiare il Veneto. Per conoscere le buone pratiche d’Oltralpe interverranno nella sede del Consorzio agrario Luigi Colombi e Cristina Marazzi, responsabili del Servizio fitosanitario del Canton Ticino (Svizzera).

"L’acino d’uva ha una buccia più difficilmente penetrabile, tuttaviaspiega Valerio Nadal, presidente Condifesa Treviso - alcuni vitigni rossi hanno iniziato ad essere colpiti, con problemi di marcescenza e infezioni microbiche. È quindi necessario alzare la guardia e adottare strategie di lotta volte a minimizzare il danno, basate sulla cattura e sulle pratiche agronomiche, come la rimozione di residui fermentescibili dal vigneto".

Il nuovo moscerino è infatti presente da troppo poco tempo per avere degli antagonisti naturali, ma per i produttori è importante mettere in pratica buone pratiche nella gestione del vigneto: il monitoraggio (attraverso l’uso di trappole, in commercio ne esistono a base di aceto e zucchero), la corretta gestione dei filari (corretta sfogliatura per arieggiare i grappoli, la loro diradatura e l’eliminazione tempestiva dei marciumi), come estrema ratio il trattamento fitosanitario. E per conoscere i prodotti in commercio e il loro utilizzo sono stati invitati i rappresentati di Dow AgroSciences e Sipcam Italia che illustreranno le linee di difesa proposte.

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