2017
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Prodotti fitosanitari: alcuni effetti inaspettati della Brexit

Normativa europea

Se non ci saranno colpi di scena dell’ultimo minuto, il Regno Unito cesserà di essere uno stato membro della Ue a marzo del 2019. In previsione di questo evento la Commissione Ue ha avvertito i produttori di agrofarmaci interessati a ottenere o a rinnovare l’approvazione comunitaria delle loro sostanze attive di verificare l’andamento del processo nel caso il Regno Unito sia incaricato della valutazione.

Se la procedura dovesse protrarsi oltre il marzo 2019 (cosa tutt’altro che improbabile, visti i cronici ritardi accumulati negli ultimi anni), consiglia di cambiare stato relatore. Cosa tutt’altro che facile, tenendo conto che il Regno Unito è tra gli stati che ha più sostanze attive da esaminare, e che sostituire il pragmatismo, l’organizzazione e la preparazione della sua agenzia incaricata, il Crd, non sarà assolutamente facile. Se solo consideriamo la quarta fase di rinnovo delle approvazioni delle sostanze attive ad attività fitosanitaria, il cosiddetto AIR4, nei prossimi anni si riesamineranno circa 362 sostanze attive, di cui 28 affidate al Regno Unito, con prodotti importanti come l’azossistrobina, la deltametrina e il mancozeb, per citare solo alcuni esempi.

Da segnalare che la suddivisione delle sostanze attive tra i vari paesi membri non rispecchia il loro peso politico: la piccola Olanda (3,37% della popolazione Ue) è stato relatore di 35 sostanze attive (quasi il 10% di quelle in rinnovo), seguita dalla minuscola Svezia (1,96% della popolazione Ue) che ne valuta 29 (8% del totale). Il Regno Unito (12,8% della popolazione Ue) ne valuta (forse) 28 (7,7% del totale), mentre la Germania (16% della popolazione Ue) e la Francia (13% della popolazione Ue) ne valutano 25 (6,9% del totale) come l’Austria (1,71% della popolazione Ue). L’Italia (12% della popolazione Ue) è a pari merito con la Spagna (9% della popolazione Ue), con 24 sostanze (6,6% del totale).

Ovviamente ci sono mille distinguo da fare, dalla differente complessità di valutazione delle singole sostanze, al differente carico di lavoro pregresso che potrebbe aver influito sul numero di sostanze di questa tornata di valutazione. Tuttavia è indubbio che paesi con un peso politico limitato come Olanda, Austria, Svezia hanno trovato un altro modo per tutelare i propri interessi: dotarsi di agenzie efficienti e autorevoli (Ctgb nel caso dell’Olanda, Ages nel caso dell’Austria e Kemi nel caso della Svezia) con un ruolo sempre più importante nella valutazione e nella decisione delle regole del gioco, cioè la stesura delle linee guida. E l’Italia? Non avendo per ora deciso di dotarsi di un’agenzia ad hoc come Francia (Anses) e i già citati Austria, Regno Unito, Olanda e Svezia, le autorità italiane hanno optato per la stipula di convenzioni annuali (recentemente portate a 18 mesi) con Istituti selezionati tramite bando che hanno portato alla disponibilità di una decina di squadre di valutatori.

Questa modalità operativa ha ottenuto inizialmente buoni risultati, tanto è vero che molte imprese hanno iniziato a preferire l’Italia alla Spagna o alla Francia nella scelta dello stato relatore zonale. Adesso la situazione non sembra essere idilliaca come all’inizio, complice la burocrazia ministeriale che mal si adatta alle nuove procedure previste dal regolamento 1107/2009, a cominciare dalla difficoltà di ottenere un incontro ufficiale con il valutatore prima della presentazione della domanda (il cosiddetto pre-submission meeting), in quanto l’istituto viene selezionato dopo la presentazione della domanda stessa.

Altro motivo di malcontento sembra sia l’eccessivo divario tra le tariffe che pagano le imprese per la domanda di autorizzazione dei propri prodotti e quanto riceve il valutatore per effettuare il lavoro: secondo i soliti bene informati l’amministrazione trattiene oltre due terzi del totale. Impossibile competere con stati che trattengono poco o nulla: anche questo fa parte del declino che sarà sempre più repentino se non sapremo snellire la burocrazia che sta soffocando il nostro paese.

Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
  1. Comunicato della DG SANTE sulla BREXIT e Faq.
  2. Pagina della Dg-Sante dedicata al rinnovo dell’approvazione delle sostanze attive in Europa.

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