Ftorimea Phthorimaea operculella

Classificazione: Insetti > Tignole

Tignola originaria della zone tropicali e subtropicali dell'America Latina. Tramite il commercio di tuberi infestati si è diffusa in diverse altre aree del mondo come Africa, Asia, Australia ed Europa. 

A livello italiano gli attacchi in pieno campo si sono segnalati in Campani, Puglia, Toscana e Veneto, mentre in Emilia Romagna sono state segnalate infestazioni saltuarie in magazzino, a seguito di utilizzo di imballaggi che hanno contenuto tuberi infestati e dall'origine incerta.

La patata rappresenta l'ospite principale di P. operculella, che può comunque attaccare anche melanzana, peperone, tabacco ed essenze spontanee.

Biologia

Questa tignola può compiere diverse generazioni annuali, in ragione delle condizioni ambientali. Lo svernamento avviene come larva all'interno dei tuberi infestati o sotto forma di crisalide rifugiata fra le maglie dei sacchi di juta e nelle casse impiegate per l'imballaggio. Le crisalidi possono inoltre riparare nelle fessurazioni di muri e pavimenti dei locali di conservazione.

Nelle zone caratterizzate da clima caldo lo svernamento può avvenire anche nei tuberi rimasti in campo e sulle solanacee spontanee.

Il volo dei primi adulti si ha all'inizio della primavera, quando la temperatura media giornalierà si attesta sui 10-13°C.

Questi vivono mediamente dai 10 ai 15 giorni, manifestando abitudini crepuscolari. Trascorrono le ore diurne riposando sulle piante ospiti o nei magazzini.

Gli accoppiamenti si consumano quando la temperatura media giornaliera si attesta attorno ai 16°C.

Le femmine depongono in modo isolato o in gruppi di pochi elementi, mediamente 50-80 uova all'ascella dei piccioli delle giovani foglie e intorno alle gemme dei tuberi affioranti dal terreno e di quelli immagazzinati. 

Lo sviluppo embrionale si protrae per 3-4 giorni in piena estate (con temperature ottimali sui 25°C), per 15 giorni in autunno e fino a un mese nel periodo invernale.

Attraverso 4 stadi si compie lo sviluppo larvale, in un lasso di tempo variabile dalle due settimane (in estate) agli oltre tre mesi (in inverno).

Una volta mature le larve escono dagli organi infestati incrisalidandosi in un bozzoletto tessuto su tuberi, nelle casse, nei sacchi e nelle fessure di pavimenti e muri dei magazzini.

In estate, dopo 4-6 giorni di vita pupale, si hanno le forme adulte; in inverno le crisalidi restano tali per oltre tre mesi.

La durata delle singole generazioni è legata all'andamento stagionale.

Danni causati

Le larve svolgono la loro attività trofica scavando gallerie nei tuberi, nelle foglie, nella zona del colletto e nel fusto delle piante ospiti.

Le infestazioni a carico delle patate in campo avvengono su tuberi parzialmente scoperti, ove le larve penetrano in corrispondenza degli occhi.

Sulle foglie scavano inizialmente gallerie filiformi che vanno poi allargandosi fino a coinvolgere l'intera lamina fogliare, che poi avvizzirà disseccandosi. 

Le escavazioni larvali possono interessare anche il fusto.

I tuberi infestati non sono più adatte al consumo ed in breve tempo sono distrutti da marciumi batterici (come Erwinia carotovora subsp. carotovora) e da acari (dei generi Rhizoglyphus e Tyroglyphus).

Su tabacco le larve creano mine midollari nel fusto che cagionano strozzamenti e disseccamento dell'intera pianta.

Su melanzana, peperone e pomodoro le gallerie vengono scavate nel fusto e nelle ramificazioni; quelle effettuate nei peduncoli possono coinvolgere anche parte della polpa delle bacche, provocandone anche il distacco prematuro.

Interventi agronomici

Utilizzare per l'impianto  tuberi esenti dal parassita, prediligendo per la scelta varietale cultiva precoci a tuberificazione profonda.

Operazioni di rincalzatura sono valide allo scopo di mantenere coperti i tuberi, impedendo in tal modo l'ovodeposizione sugli stessi.

Post-raccolta è fondamentale effettuare lavorazioni tempestive in modo da interrare in profondità le patate rimaste in campo.

Per la conservazione dei tuberi è opportuno disinfestare accuratamente i magazzini, dotandone le finestre di reti che impediscano l'entrata degli adulti. Portare la temperatura entro le celle sotto ai 10°C, arrestando così lo sviluppo embrionale delle eventuali uova di P. operculella presenti.

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