Cacecia o tortrice degli alberi da frutto Archips crataegana, Cacoecia crataegana

Classificazione: Insetti > Tortricidi ricamatori

Tortricide diffuso  nel continente europeo, Inghilterra, Asia minore, Nord della Cina e Giappone. Compie la sua attività trofica su quercia, nocciolo, salice, pioppo, betulla, sorbo, tiglio, olmo, Prunus spp. e pomacee.

Esemplari maschi con ali anteriori di colore bruno-giallastro con una banda obliqua marrone scuro e altre due tacche del medesimo colore, una subapicale sul margine costale e l'altra basale che raggiungono la linea mediana dell'ala. Ali posteriori di colore grigio-brunastre. A maturità raggiungono i 19-22 mm di apertura alare.

Femmine con disegno delle ali simile a quello del maschio ma meno marcato, di 23-26 mm di apertura alare.

Uova deposte in ovoplacche con rivestimento biancastro e formate da alcune decine di elementi embricati.

Larve di colore verde, più o meno scuro, con capsula cranica, scudo protoracico, placca anale e zampe toraciche di colore nero-lucente. Completamente sviluppate raggiungono i 20-22 mm di lunghezza.

Crisalidi bruno-nerastre con cremaster dotato di lunghe setole uncinate.

 

Biologia

A. crataegana compie una sola generazione annua. Il volo degli adulti avviene in giugno-luglio con deposizione delle uova in ovoplacche sulla corteccia liscia della parte alta del tronco e delle branche principali. tali uova rimangono in diapausa e la loro schiusura avviene avviene ad inizio primavera, in concomitanza della ripresa vegetativa delle piante ospiti. Una volta matura la larva si incrisalida fra le foglie danneggiate per generare gli adulti dopo circa 7-12 giorni.

 

Danni causati

Le larve infestano germogli, foglie, fiori e giovani frutti. Queste compiono dapprima erosioni sulla pagina inferiore delle foglie, difese da una tela sericea, quindi dalla III età in poi erodono intere porzioni del lembo dopo averlo arrotolato longitudinalmente. Su piante di salice le erosioni interessano inoltre l'apice vegetativo con conseguente sviluppo dei germogli avventizi. Su pomacee le larve che hanno superato l'inverno attaccano le foglie dei germogli, i fiori e i frutticini: alla ripresa vegetativa delle piante accartocciano e divorano il lembo delle giovani foglie, aprono gallerie nei bottoni fiorali e creano profonde erosioni sui frutticini appena allegati. Questi ultimi restano segnati fino alla raccolta da profonde cicatrici. In estate le larve accartocciano e si cibano del lembo delle foglie di quei germogli collocati nella parte alta delle piante, compiendo erosioni anche nelle porzioni di frutti a contatto con altri frutti  o foglie.

Su varietà a picciolo corto (Gravenstein e Renetta del Canada, ad esempio) le erosioni rimangono localizzate alla zona peripeduncolare. Sulle ciliegie le erosioni compaiono localizzate alla zona peduncolare. Su vite, infine, si manifestano grandi lesioni fogliari, con danni estesi anche ai grappolini.

 

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