Tripide del Pesco Taeniothrips meridionalis, Thrips meridionalis

Classificazione: Insetti > Tripidi

 

T. meridionalis è diffuso in tutti gli areali europei e vive sul pesco e sulle altre drupacee (albicocco, ciliegio e susino). E' stato inoltre segnalato su fiori di pero e anche su Erica verticillata, Iris germanica, Raphanus spp., Brassica spp. e garofano.

Femmina alata di colore grigio-bruno o nero-bruno con torace a volte bruno-rossiccio. Capo dotato di una lunga setola per parte ai lati dell'ocello anteriore e all'esterno delle quali se ne trova un'altra lunga circa 1/3, posteriormente ai restanti due ocelli trovano posto due setole uguali a quelle maggiori post-oculari e leggermente più lunghe di quelle laterali anteocellari. Antenne sottili con I segmento scuro, II più chiaro, III giallo, IV scuro ma con base chiara e restanti segmenti chiari o scuri solo in corrispondenza dell'articolazione; il VI articolo è più corto del III (quest'ultimo è circa 4 volte più lungo che largo). Pronoto con angoli posteriori muniti di un paio di macrochete. L'VIII urotergo presenta formazioni spinescenti, a dente di pettine, regolarmente distribuite lungo l'intero margine posteriore. A maturità raggiungono 1,2-1,4 mm di lunghezza.

T. major è un tisanottero tripide diffuso in Europa, Siberia e Nord America. In Italia può essere ritrovato in gran parte del territorio. Infesta prevalentemente il pesco e la rosa, ma è stato registrato anche su Chaerophyllum temulum, Hypericum perforatum, stramonio, Carduacee, convolvolo, patata, Raphanus e numerose altre piante erbacee ed arboree.

Femmina alata bruno-grigiastra tendente al rossiccio. Antenne con il I e il II articolo scuri, il III e il IV chiari, il V chiaro spesso scuro e schiarito solo nella part distale, i rimanenti sono scuri. Il II articolo visibilmente più corto del III. Le ali sono chiare, appena offuscate, quelle anteriori sono piuttosto corte.

Pronoto con peli e setole presenti con una coppia per parte ai lati dell'ocello anteriore; un'altra coppia si trova posizionate più indietro in mezzo agli ocelli posteriori, e altre setole più corte si trovano nella regione posteriore agli occhi. Urotergo dotato di formazioni spinescenti corte e robuste, visibilmente mancanti nella parte centrale. A maturità raggiunge 1,2-1,5 mm di lunghezza.

 

Biologia

 

T. meridionalis sverna grazie alle femmine rifugiate nel suolo o negli anfratti della corteccia dei vegetali. In primavera, durante la fase dei bottoni rosa, penetrano nei fiori per deporre fino a un'ottantina di uova, ad una cadenza di 3-4 al giorno, in modo isolato e con la terebra all'interno dei tessuti alla base degli stami.

Le neanidi, dopo un'incubazione di una settimana, nascono e si nutrono attraverso punture alla base degli stami o ai tessuti della parte interna della coppa calicina. Il disseccamento di quest'ultima, spinge l'insetto a pungere la base dello stilo e i frutticini in formazione.

Dopo due stadi neanidali, uno prepupale e uno di pupa fanno la loro comparsa i nuovi adulti che dalle piante di pesco migrano su essenze erbaceee presenti nell'impianto o nelle immediate vicinanze, sulle quali continuano a vivere fino al all'autunno e cercare un rifugio adatto allo svernamento.

T. major sverna grazie alle femmine rifugiate nel suolo o negli anfratti della corteccia dei vegetali. In primavera, durante la fase dei bottoni rosa, penetrano nei fiori per deporre fino a un'ottantina di uova, ad una cadenza di 3-4 al giorno, in modo isolato e con la terebra all'interno dei tessuti alla base degli stami.

Le neanidi, dopo un'incubazione di una settimana, nascono e si nutrono attraverso punture alla base degli stami o ai tessuti della parte interna della coppa calicina. Il disseccamento di quest'ultima, spinge l'insetto a pungere la base dello stilo e i frutticini in formazione.

Dopo due stadi neanidali, uno prepupale e uno di pupa fanno la loro comparsa i nuovi adulti che continuano la loro attività trofica sul pesco. 

Sulle rose il tisanottero inserisce le uova nei tessuti dei petali dei boccioli fiorali. Le neanidi fuoriescono dopo un'incubazione di 4-5 giorni, ostacolando con la loro attività il normale sviluppo dei fiori.

 

Danni causati

 

T. meridionalis, allo stato adulto, frequenta i fiori delle diverse piante ospiti per alimentarsi del loro polline. Sulle cultivar di nettarine le neanidi praticano punture di nutrizione a carico dei frutticini appena formati generando necrosi localizzate in particolare localizzate alla base dello stilo. L'ingrossamento dei frutti trasforma tali lesioni in estese cicatrici, che possono anche emettere gomma. Le medesime punture possono essere ritrovate su alcune cultivar di susino.

T. major vive sulle piante in fiore risultando dannoso sulle varietà di nettarine in ragione delle punture delle neanidi sui frutticini appena formati. Tali punture provocano alterazioni necrotiche che evolvono in ampie e vistose cicatrici interessate talora da spaccature che possono emettere essudati gommosi. Tali danni possono estendersi anche all'intera produzione. Sui frutti di pesco in maturazione le neanidi si raggruppano nei punti di contatto con altre drupe, con foglie e con rami; le loro punture cagionano la comparsa di zone depigmentate deprezzando il prodotto finale.

Sulla rosa il tisanottero effettua punture a carico dei boccioli fiorali a seguito delle quali i petali si sviluppano in maniera asimmetrica.

 

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