2015
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Prevenire è meglio di curare

Dacus Trap di Lea è la “naturale” difesa dalla mosca dell’olivo

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Per la difesa contro la mosca dell'olivo Lea propone Dacus Trap

Come si suol dire, prevenire è meglio di curare.
La Mosca dell’olivo (Bactrocera Oleae) è un vero flagello per gli olivicoltori che, per tentare di salvare il raccolto, sono costretti a ripetuti e numerosi interventi di difesa chimica con tutti i costi e problemi ambientali che questi comportano.

L.E.A. (Laboratori europei di agrobiotecnologie) viene incontro ai produttori proponendo l’unico vero sistema di difesa veramente biologico e naturale.
Ciò che si prefigge la Dacus Trap, soluzione biologica al 100%, è di attirare e catturare le mosche adulte, trattenendole all’interno della bottiglia e facendole poi “suicidare” per annegamento.

Il metodo affonda le radici nell’antichità, quando un sistema che “affoghi” la mosca era già stato messo a punto utilizzando bottiglie contenenti materiale organico vario (alici, crusca ecc.), con il grosso inconveniente di attrarre tutti gli insetti, buoni e cattivi, senza avere la selettività estrema che possiede la Dacus Trap; ben 4 anni di ricerca sono stati necessari affinché l’azienda spagnola Bioiberica mettesse a punto un esca proteica che attirasse solo ed esclusivamente la Bactrocera Oleae.

Il sistema di cattura operato dalle Dacus Trap

Il sistema Dacus Trap ha una lunga persistenza (140 giorni), una grande facilità d'uso ed è ritenuto un controllo rapido, facile e pulito.
La bottiglia poi può essere conservata per l’anno successivo e ricaricata col liquido attrattivo acquistabile separatamente, con ulteriore abbattimento di costi anche ambientali.

Indispensabile per impianti intensivi e professionali, ma ideale anche per oliveti hobbistici di piccole dimensioni, posizionati vicino ad abitazioni o luoghi frequentati dove non è possibile la difesa chimica.


Corretto posizionamento di Dacus Trap sulle piante

Il posizionamento delle bottiglie–trappole dovrà essere effettuato partendo dal perimetro della superficie interessata, creando così una vera e propria “barriera protettiva”, catturando il maggior numero possibile di adulti di entrambi i sessi, riducendo in tal modo il loro potenziale riproduttivo, conservando la popolazione nociva entro livelli tali da non costituire  un danno economico, per poi continuare a distribuirle in modo omogeneo per tutto l’oliveto.
Si consiglia di iniziare la distribuzione verso i primi di luglio.

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