2018
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Difesa, la vite finisce nel tunnel

Testati in Francia tunnel mobili per proteggere le viti dalla pioggia e quindi dalle malattie fungine, come peronospora e oidio. Ma le protezioni sono utili anche contro gelate e grandine

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I tunnel mobili si srotoleranno in maniera automatica

Fonte immagine: FranceAgriMer

Le annate con poche precipitazioni garantiscono produzioni di uve più sane e riducono la necessità di intervenire in vigna con la distribuzione di prodotti anticrittogamici. Perché allora non proteggere l'apparato fogliare delle piante dalle precipitazioni? E' questa l'idea alla base di Viti-Tunnel, un progetto in fase di sperimentazione in Francia, nel bordolese, che prevede la costruzione di tunnel di materiale plastico sopra i filari.
 
I tunnel non sono fissi, ma si 'srotolano' in caso di perturbazioni rilevate da centraline meteo, radar o sensori di bagnatura. Prima che la pioggia inizi a cadere le piante vengono coperte filare per filare, in tunnel di film plastico lunghi dai 50 ai 100 metri. Il meccanismo viene azionato automaticamente e si alimenta grazie a dei pannelli solari. In questo modo l'acqua scivola al suolo e provvede a soddisfare il fabbisogno idrico delle piante, ma si evita lo sviluppo di malattie.
 
Viti nei tunnel

Peronospora, oidio e marciumi vari necessitano, tra le varie condizioni, che le foglie della vite siano bagnate. Proteggendole con i tunnel si eliminano a priori le condizioni per il diffondersi dei funghi. E i tunnel, ipotizzano i ricercatori, potrebbero essere utili anche nel proteggere le piante dalla grandine e dalle gelate. L'effetto serra garantito dalla copertura in plastica dovrebbe 'catturare' il calore del suolo ed evitare che le piante siano danneggiate dalle gelate primaverili, come accaduto lo scorso anno nel Nord Italia. Ma per questa applicazione, fanno sapere da Mo.Del, la startup ideatrice del progetto, bisogna ancora fare i dovuti studi.

Certo, il problema è sempre il costo dell'impianto. Installare delle coperture mobili per ogni filare di una vigna non è cosa da poco. Ma gli effetti positivi potrebbero ripagare l'esborso. Il risultato auspicato è una riduzione dell'80% dei prodotti per la difesa. Si avrebbe così una diminuzione dei costi non solo per gli agrofarmaci, ma anche per il gasolio, oltre al risparmio di tempo. Il progetto è in fase di sperimentazione e solo alla fine del 2019 potremo sapere se il gioco vale la candela.

Ma nella zona di Bordeaux dieci aziende agricole hanno già aperto il portafogli per provare la novità sborsando 10mila euro a testa. Il progetto della francese Mo.Del è finanziato (per un totale di 600mila euro) da FranceAgriMer e dalla regione Nouvelle Aquitane, e opera in cooperazione con il gruppo InnoVin. Tra il 2018 e il 2019 nelle città di Médoc, Pessac-Léognan e Saint-Émilion si potranno vedere i primi tunnel in funzione, in totale una trentina.

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