2018
1

Olivo, un modello sostenibile di produzione integrata

Si è tenuto a Bari, lo scorso 30 maggio, un convegno riguardante la cultivar. A moderare i lavori Ivano Valmori di AgroNotizie. All'interno tutte le relazioni scaricabili

convegno-olivo-modello-sostenibile-produzione-fonte-ordine-giornalisti-bari.png

Upl era l'unico sponsor dell'evento

Si è tenuto a Bari, mercoledì 30 maggio, il convegno "Olivo: modello sostenibile di produzione integrata. Limiti e prospettive".
L'evento, organizzato dalla Federazione regionale degli Ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Puglia, ha visto Upl unico sponsor dell'evento e il direttore responsabile di AgroNotizie, Ivano Valmori, in veste di moderatore.

La giornata è iniziata con i saluti di Oronzo Antonio Milillo della Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Puglia che ha affermato: "Sono oltre 25 i vincoli legali e oltre 124 gli enti che, in modo diretto o indiretto possono dire la propria sul settore olivicolo. Di qui l'importanza dell'assistenza tecnica svolta da professionisti come gli agronomi. Auspico la massima collaborazione tra tutti gli attori della filiera".

Successivamente Giacomo Scarascia Mugnozza, direttore Disaat dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" ha puntualizzato il ruolo della ricerca nella crescita del settore.
"Così come l'agronomo presidia il territorio, facendosi da interfaccia tra accademia, politica e istituzione e gli agricoltori, il mondo accademico svolge il ruolo fondamentale nelle sfide per il futuro dell'agricoltura: consumo di suolo, riduzione della CO2, contenimento dei cambiamenti climatici, utilizzo razionale dell'acqua, sicurezza alimentare e approvvigionamento alimentare della popolazione del pianeta. In campo olivicolo l'Università sta lavorando in particolare su un sistema fisico-meccanico di difesa dell'olivo per ostacolare il cammino dell'insetto vettore della Xylella".

Sul ruolo dell'agronomo è invece intervenuta Marcella Cipriani, consigliere del Conaf, che ha spiegato come l'agronomo sia un progettista del cibo sano da portare al consumatore e che la formazione professionale continua è fondamentale.
"Per questo motivo si è scelto di investire in formazione per garantire il corretto trasferimento dell'innovazione all'agricoltore".

Il microfono è poi passato a Giacomo Carreras, presidente di Odaf Bari, che ha affermato: "Nonostante siamo l'ordine provinciale con il maggiore numero di iscritti (oltre 800) c'è ancora molto da fare sia verso gli agricoltori, sia verso le istituzioni, sia verso gli altri ordini presenti sul territorio: agrotecnici e periti agrari. Solo lavorando tutti assieme ed in modo armonico si riuscirà ad aiutare concretamente il settore olivicolo. Non vogliamo essere i gestori della burocrazia per accedere ai contributi ma vogliamo essere a fianco degli agricoltori, in campo, risolvendo le problematiche che potranno aiutare a produrre meglio, di più, con minore impatto ambientale e nella massima sicurezza del consumatore".

Intervento anche di Gianluca Nardone, direttore Dipartimento agricoltura, sviluppo rurale ed ambientale della Regione Puglia, che, dopo aver portato i saluti dell'assessore Leonardo di Gioia, ha augurato una crescita di "comunità di agricoltori" come cooperative, associazioni o punti di aggregazione in cui si fa "cultura agricola" e erogazione di contributi solo a chi sa ciò che fa.

Infine il presidente del Consorzio oliveti d'Italia Nicola Ruggiero, si è esposto relativamente alle politiche di sistema affermando: "In Italia mancano informazioni di mercato, orientamenti programmatici, politiche adeguate; in Italia manca innovazione nel settore. I fondi di investimento mondiali vorrebbero investire nell'olio italiano ma non lo fanno perché le aziende italiane non innovano. L'età media dell'olivicoltore italiano è di 75 anni, se non cambia qualcosa in poco tempo si salveranno solo le aziende di nicchia che innovano e vanno direttamente sul mercato".

La giornata è proseguita con gli interventi degli esperti.
 

Le relazioni

"Sistema olivo: strategie ed opportunità per la salvaguardia del patrimonio locale" a cura del presidente Odaf Bari Giacomo Carreras.

"Applicazione dei disciplinari di produzione integrata ai sistemi colturali olivicoli in Puglia" a cura di Salvatore Camposeo del Disaat - Università degli Studi di Bari "Aldo Moro".

"Il riscontro fitosanitario nel territorio operativo Assoproli Bari, valutazioni tecniche" a cura del tecnico senior Op Assoproli Bari Gennaro Napolitano.

"La certificazione del materiale vivaistico: strumento di prevenzione fitosanitaria per un'olivicoltura di qualità" a cura del ricercatore di Ciheam Bari Michele Digiaro.

"Approccio integrato nella protezione dell'olivo dalle malattie fungine della chioma" a cura di Franco Nigro della Disspa - Università degli Studi di Bari "Aldo Moro".

"Prime evidenze di contenimento di lebbra dell'olivo in Calabria con nuovi formulati" a cura di Giovanni Enrico Agosteo e Sonia Pangallo dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria.

"Strategia di difesa ecosostenibile dell'olivo: nuove frontiere" a cura del responsabile sviluppo Upl Italia Andrea Bergamaschi.

"Chi difende la difesa integrata?" a cura di Arturo Caponero dell'Alsia Basilicata.

"Normativa sui prodotti fitosanitari: focus olivo" a cura del funzionario Sezione osservatorio fitosanitario Regione Puglia, Servizio controlli fitosanitari e Pan Agostino Santomauro.

"La qualità dell'olio extra vergine di oliva si fa in campo?" a cura di Riccardo Gucci, presidente dell'Accademia dell'olio e dell'olivo e docente dell'Università di Pisa.

In questo articolo

Suggerimenti? Pensi che le informazioni riportate in questa pagina siano da correggere? Scrivici per segnalare la modifica. Grazie!

I nostri Partner

I partner sono mostrati in funzione del numero di prodotti visualizzati su Fitogest nella settimana precedente

Fitogest® è un sito realizzato da Image Line®
® marchi registrati Image Line srl Unipersonale (1990 - 2024)

Utilizzare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell'uso leggere sempre l'etichetta e le informazioni sul prodotto. Si raccomanda di porre la dovuta attenzione alle frasi ed ai simboli di pericolo che compaiono nell'etichetta ministeriale.