2019
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Acaro delle gemme del nocciolo, ci pensa Thiopron®

Distribuito da Upl Italia, il prodotto è a base di zolfo in formulazione liquida. I coadiuvanti presenti lo rendono resistente al dilavamento dovuto agli agenti atmosferici

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Thiopron® è inserito nella lista dei prodotti fitosanitari utilizzabili in agricoltura biologica

Fonte immagine: © stu12 - Fotolia

Phytocoptella avellanae è conosciuto come l'acaro delle gemme del nocciolo. E' presente in tutte le aree coltivate a nocciolo, per il quale costituisce una delle più pericolose avversità.

Esso colpisce esclusivamente le gemme, sia a fiore che a legno, le quali, per effetto delle punture, vanno incontro a un processo ipertrofico con trasformazione di tutti gli elementi morfologici in squame carnose, che formano nell'insieme un corpicciolo subgloboso con diametro spesso superiore ad un centimetro. All'interno delle neoformazioni, che cominciano a svilupparsi all'inizio dell'estate e che raggiungono la massima dimensione verso la fine dell'inverno successivo, si svolge la fase più lunga, chiamata endogallare, del ciclo.

Nel periodo che precede l'inizio della seconda fase del ciclo, detta migrante, perché gli acari fuoriescono dalle galle per trasferirsi sulle gemme in formazione, si ha un'intensa ovodeposizione con conseguente aumento del numero degli individui che può raggiungere l'ordine delle migliaia. La fase migrante prende l'avvio in concomitanza della ripresa vegetativa del nocciolo, a partire dalla seconda metà di marzo e prosegue fino a giugno. Durante questa fase, gli eriofidi abbandonano le vecchie galle e si spostano verso nuovi ricoveri, mantenendosi nelle parti ombreggiate della pianta. Le gemme colpite non danno origine nè a foglie nè a fiori, da cui l'elevata dannosità dell'acaro per le piante, sia in allevamento che in produzione.

La soglia di danno accettabile per le piante in allevamento (meno dell'8% di gemme gallate) è inferiore a quella accettabile per le piante in produzione (10 - 15% di gemme gallate), in quanto nella prima fase le piante devono arrivare rapidamente a formare l'impalcatura.

La lotta si esegue in corrispondenza della fase migratoria con Thiopron®, zolfo liquido ad alta adesività. La sofistica formulazione del prodotto lo rende idoneo al controllo di questo pericoloso fitomizo, in quanto caratterizzato da un pronta, prolungata e costante sublimazione. I coadiuvanti presenti nel prodotto lo rendono altresì resistente all'umidità e alle piogge dilavanti.

La strategia di controllo prevede, secondo la durata della migrazione, da 1 a 3 applicazioni di Thiopron® (ripetute ogni 10 - 15 gg, in funzione delle condizioni climatiche), alla dose di 800 - 1200 mL/hL (8 - 12 L/ha), avendo cura di bagnare bene la vegetazione.

Thiopron® è inserito nella lista della banca dati dei "Prodotti fitosanitari utilizzabili in agricoltura biologica" fornita dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura.

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