2019
14

L'importanza degli agrofarmaci

Grande partecipazione al convegno promosso da Cdo agroalimentare per ribadire l'importanza di un uso sostenibile di agrofarmaci in agricoltura. Quattro i casi aziendali presentati oltre al panel di esperti fitoiatri

cdo-incontro-agrofarmaci-fonte-ivano-valmori-agronotizie1.jpg

Camillo Gardini, presidente del Cdo Agroalimentare, apre il convegno sugli agrofarmaci

Fonte immagine: © Ivano Valmori - AgroNotizie

Nell'ambito degli incontri annuali promossi dal Cdo Agroalimentare, martedì sera si è tenuto a Imola l'incontro dal titolo "Se ci tolgono gli agrofarmaci, si può fare ancora agricoltura?" con esperti del settore e alcuni imprenditori agricoli che hanno presentato i propri casi aziendali. Ad aprire la serata Camillo Gardini, presidente di Cdo Agroalimentare e moderatore della serata.

"E' sicuramente più difficile fare difesa integrata rispetto a 30 anni fa – ha sottolineato Mauro Boselli, fitoiatra entomologo – componenti come cambiamento climatico, regolamento Ue n 2012/844 e l'arrivo di insetti alieni hanno certamente modificato lo scenario radicalmente. Fra tutti, sicuramente il processo di revisione è stato il motivo più impattante, con un calo drastico del 70% delle sostanze attive. Se 15-20 anni fa le sostanze attive insetticide erano oltre 200, adesso sono circa 60".

"La piramide della difesa integrata ha come apice principale la lotta chimica – ha continuato Boselli – purtroppo l'arrivo della cimice asiatica nel 2014 ha scombinato un po' le carte in tavola, tanto che la specie è stata considerata non pesante e quindi depenalizzata in termini di difesa. L'arrivo della cimice ha sconvolto in particolare le linee guida di difesa integrata, in particolare sul pero".

A Boselli gli fa eco Riccardo Bugiani, patologo del Servizio fitosanitario della Regione Emilia Romagna. "Le autorizzazioni delle nuove molecole sono diminuite fortemente, per questo le sostanze attive a disposizione sono sempre di meno. Lo scenario per i prossimi cinque anni prevede che, a essere colpiti, saranno in particolare fungicidi e insetticidi, dal momento che gli erbicidi hanno già subito abbastanza. L'obiettivo è certamente limitare la comparsa di popolazioni resistenti, per questo servirà un forte controllo di integrated pest management. Per aiutare la difesa integrata, sarà importante spingere e implementare sempre di più l'agricoltura di precisione". "Sul fronte dei prodotti sanitari bio – sottolinea Bugiani – l'efficacia è meno elevata rispetto all'uso dei prodotti di sintesi e sono in alcuni casi più difficili da applicare". 

"Sul fronte della vite, certamente il miglioramento genetico aiuta la difesa
– ha ricordato invece Marco Stefanini, responsabile unità genetica vite della Fondazione Edmund Mach – è innanzitutto importante la diffusione di varietà tolleranti a oidio e peronospora. La condizione principale per il miglioramento genetico è la biodiversità delle piante interfertili, mentre l'obiettivo è la realizzazione di piante con un corredo cromosomico differente rispetto a quello iniziale".

Successivamente sono stati presentati quattro casi relativi alle aziende di Claudio Gallerani, Massimo Ceroni, Tommaso Brandono e Tomas Malaguti, che hanno fatto della diversificazione la propria costituzione, ribadendo l'importanza e la necessità di un uso sostenibile di agrofarmaci all'interno delle proprie aziende.

In questo articolo

Suggerimenti? Pensi che le informazioni riportate in questa pagina siano da correggere? Scrivici per segnalare la modifica. Grazie!

I nostri Partner

I partner sono mostrati in funzione del numero di prodotti visualizzati su Fitogest nella settimana precedente

Fitogest® è un sito realizzato da Image Line®
® marchi registrati Image Line srl Unipersonale (1990 - 2024)

Utilizzare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell'uso leggere sempre l'etichetta e le informazioni sul prodotto. Si raccomanda di porre la dovuta attenzione alle frasi ed ai simboli di pericolo che compaiono nell'etichetta ministeriale.