2020
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Xylella, monitoraggio a regime con 170 agenti fitosanitari

Suddivisi in 85 squadre sono operativi da ieri. Le operazioni targate 2020 partite in sordina a maggio a causa delle norme anti Covid-19. Coldiretti chiede il saggio delle piante asintomatiche per un contenimento più efficace

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Intanto la batteriosi in zona di contenimento è giunta a Locorotondo, in provincia di Bari, dove l'Arif ha abbattuto 23 olivi infetti (Foto di archivio)

Fonte immagine: © Oleg Znamenskiy - Fotolia

Da ieri, 22 giugno 2020, è partita, con notevole spiegamento di forze, la ricerca dei nuovi eventuali focolai di Xylella fastidiosa. L'Agenzia regionale per l'irrigazione e le foreste, Arif, della Regione Puglia ha dislocato 85 squadre forti di 170 agenti fitosanitari al lavoro sul territorio. Una trentina sono state schierate lungo il confine fra zona cuscinetto e zona di contenimento. Procederanno all'interno delle due aree, rispettivamente per un chilometro, e toccheranno i comuni di Fasano, Monopoli, Alberobello, Locorotondo e Martina Franca. Altre squadre monitoreranno Palagiano, Massafra e Mottola. E tre squadre controlleranno nei buffer di Locorotondo, nei 100 metri intorno agli olivi infetti abbattuti qualche giorno fa, dopo l'ultimo ritrovamento in area di contenimento avvenuto sulla base degli ultimi esiti di laboratorio del monitoraggio 2019.

"A maggio abbiamo cominciato il monitoraggio 2020 - spiega il commissario straordinario dell'Arif, Gennaro Ranieri - ma abbiamo dovuto mettere a punto le procedure in relazione alle disposizioni restrittive legate all'epidemia da Covid-19. Queste hanno impattato non poco su molte fasi delle operazioni di monitoraggio. Ora però, da lunedì spieghiamo tutte le forze a nostra disposizione per sbarrare il passo alla Xylella. Abbiamo abbattuto qualche giorno fa 23 ulivi risultati infetti in territorio di Locorotondo, in provincia di Bari, ma sempre in zona contenimento".
 

Coldiretti, monitorare anche piante asintomatiche

Secondo Coldiretti Puglia vanno recuperati "i ritardi accumulati sinora, con una stretta al finanziamento per le attività di ricerca di laboratori, monitoraggio e campionamento grazie ai 10 milioni stanziati dal Piano per la rigenerazione olivicola".

Nell'area infetta - secondo stime dell'organizzazione agricola - risultano contaminati 183mila ettari e 21 milioni di alberi e contro il dilagare della Xylella fastidiosa che è arrivata a Locorotondo "I fondi Ue per monitoraggi e test di campionamento 3 milioni di euro per tutto il territorio italiano e per altri 7 patogeni della stessa categoria, sono solo briciole. Il monitoraggio visivo non basta certamente, come è ormai evidente, perché serve il campionamento anche di piante malate, ma ancora asintomatiche, perché non presentano alcun segno di disseccamento evidente", afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia. Questa dichiarazione del presidente di Coldiretti Puglia, sulla necessità di monitorare le piante asintomatiche, riprende la proposta dell'ex presidente e commissario Arif Domenico Ragno, resa nell'intervista rilasciata ad AgroNotizie qualche tempo fa.

"Monitoraggio, campionamenti ed analisi di laboratorio, considerato che per la batteriosi non esiste ancora una cura, sono attività cruciali per l'individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione su piante sensibili al fine della successiva rimozione secondo legge, - aggiunge il presidente Muraglia - così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, resta l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della Xylella. L'efficacia e la sistematicità sono garanzie per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe, anche puntando sulle tecnologie innovative di monitoraggio remoto".

Sono attestati a 1,6 miliardi i danni provocati dal diffondersi della Xylella fastidiosa - ricorda Coldiretti Puglia - il batterio che provoca il rapido disseccamento dell'olivo, che avanza inesorabilmente in Puglia dove è comparsa per la prima volta nell'ottobre del 2013, quando fu data la prima segnalazione di anomali disseccamenti su un appezzamento di olivo.

"In sei anni si sono susseguiti errori regionali, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l'avanzare del contagio e, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi - conclude Muraglia -, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente in provincia di Bari, con effetti disastrosi sull'ambiente, sull'economia e sull'occupazione".

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