2021
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Mosca dell'olivo, in crescita gli attacchi dell'insetto

L'abbassamento delle temperature, soprattutto nel Centro Nord Italia, ha causato la ripresa dell'attività di ovideposizione della mosca olearia. Ecco la mappa della situazione regione per regione

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La situazione in Italia è, come sempre, a macchia di leopardo

Fonte immagine: Fondazione Edmund Mach

Quanto è presente la mosca dell'olivo nei principali areali di produzione italiani? Abbiamo fatto un giro regione per regione per verificare se Bactrocera oleae abbia ripreso a deporre le uova in conseguenza degli abbassamenti di temperatura causati dai primi acquazzoni autunnali.

La situazione è, come sempre, a macchia di leopardo. Al Sud la presenza è piuttosto modesta, a parte qualche focolaio, mentre nel Centro Italia la mosca dell'olivo ha ripreso a ovideporre e dunque nella maggior parte degli areali è stato necessario intervenire per bloccare la curva ascendente dell'infestazione. Anche al Nord la presenza di B. oleae si è intensificata, ma molti olivicoltori potrebbero decidere di non trattare in quanto le gelate primaverili hanno azzerato o quasi la produzione.

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Prima di fare il giro dell'Italia, è bene dare alcuni consigli generali.
  • L'ovideposizione della mosca è fortemente influenzata dall'andamento delle temperature. Quando si superano i 33-35°C la mosca non depone le uova e si osserva una elevata mortalità delle larve, specialmente se l'umidità atmosferica è bassa. Questo è il motivo per cui la pressione dell'insetto si fa più pressante ad inizio autunno, mentre in piena estate è quasi del tutto assente.
  • Dopo l'addio al dimetoato la difesa da B. oleae è passata da un modello curativo ad uno preventivo. In questo articolo abbiamo descritto bene tutti gli strumenti che oggi sono disponibili per gli agricoltori.
  • Vista l'elevata lipofilia del fosmet (uno dei due adulticidi impiegabili) se ne sconsiglia l'uso in questa fase, per evitare la presenza di residui nell'olio.
  • Un valido metodo per evitare perdite di produzione consiste nella raccolta anticipata delle olive, che in molti areali è ormai una pratica rodata.
  • Per la stesura dell'articolo ci siamo basati sui bollettini diramati dalle regioni e dalle associazioni di produttori, oltre che a contatti diretti. Ma la situazione della mosca può variare grandemente anche tra due zone distanti pochi chilometri in linea d'aria. È sempre bene dunque avere delle trappole in campo per monitorare i voli e utilizzare Sistemi di supporto alle decisioni in grado di valutare il rischio fitosanitario.


La mosca dell'olivo, regione per regione

Puglia
In tutta la Puglia la pressione della mosca è pressoché assente o moderata. Le catture degli adulti si sono concentrate principalmente nella zona di Manfredonia e lungo il litorale a Sud di Bari, nei comuni di Bisceglie e Molfetta.

Le temperature ancora alte (massime giornaliere di poco superiori a 30°C) rallentano l'attività di B. oleae, tuttavia occorre mantenere alta l'attenzione per mettere in campo tutti gli strumenti di difesa preventiva (polveri di roccia, esche insetticide, etc.) nel caso le temperature scendano.

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Sicilia
Anche in Sicilia la situazione della mosca è molto positiva. Le temperature di fine settembre si mantengono nelle massime ben al di sopra dei 30°C, questo dato porta la mosca a rallentare la propria attività. Come ricordato per la Puglia non bisogna però abbassare la guardia in vista degli inevitabili abbassamenti di temperatura.

Calabria
Anche in Calabria la situazione è positiva sul fronte della mosca olearia. Le temperature ancora elevate non favoriscono l'ovideposizione e sia le catture presso le trappole che le analisi delle drupe rilevano la presenza di infestazioni al di sotto della soglia economica di intervento.

Abruzzo
La pressione della mosca è bassa in tutta la regione e dunque non sono necessari interventi di difesa. Inoltre la tendenza di molti olivicoltori è quella di raccogliere presto, già a partire dalla prima decade di ottobre e dunque si può prevedere che per quest'anno i danni da mosca saranno molto limitati.

Marche
Gli abbassamenti delle temperature degli ultimi giorni hanno spinto la mosca dell'olivo a riprendere la sua attività. Le catture di adulti sono in crescita in tutta la ragione, mentre l'ovideposizione è ancora modesta. I bollettini regionali suggeriscono trattamenti adulticidi nelle zone a rischio medio e medio alto.

Toscana
In tutta la regione la presenza della mosca dell'olivo è medio alta. Soprattutto nelle province di Siena, Firenze e Grosseto. Le temperature più fresche hanno infatti spinto la mosca ad ovideporre. Occorre dunque intervenire per abbattere la popolazione adulta o intervenire per difendere le drupe attraverso prodotti repellenti.

Veneto
Gli ultimi controlli hanno registrato un notevole incremento delle catture di adulti, con punte anche di oltre settanta individui per trappola. Anche le drupe con la presenza di uova o di larve sono in aumento. Si consiglia dunque di trattare, anche se molti olivicoltori si asterranno dal farlo in quanto le gelate primaverili hanno azzerato la produzione di molti oliveti.

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