2021
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Agrofarmaci, sicuro di smaltire correttamente i flaconi vuoti?

Gli agrofarmaci sono prodotti che devono essere gestiti consapevolmente, anche nella fase di smaltimento delle confezioni vuote. Ecco come operare bene (ed evitare sanzioni)

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Il sistema EasyFlow permette un semplice travaso e risciacquo delle confezioni

Fonte immagine: Bayer CropScience

Prosegue su AgroNotizie la rubrica dedicata a migliorare la conoscenza delle pratiche di uso sicuro e sostenibile degli agrofarmaci, obiettivo dell'iniziativa Bayer AgriCampus.

 

Per un uso consapevole degli agrofarmaci

 

Gli agrofarmaci sono prodotti fondamentali per avere un'agricoltura moderna e produttiva, tuttavia si tratta di sostanze che devono essere gestite in maniera corretta a tutela dell'ambiente e delle persone.

Nella rubrica AgriCampus abbiamo affrontato temi importanti, come il corretto uso dei dispositivi di protezione personale o il corretto stoccaggio in azienda degli agrofarmaci. In questo articolo invece ci occuperemo del trasporto dei prodotti fitosanitari, dalla rivendita all'azienda, e del corretto smaltimento delle confezioni vuote.


Viaggiare sicuri, con agrofarmaci a bordo

Quando l'agricoltore esce da una rivendita dopo aver acquistato un prodotto fitosanitario diventa responsabile del prodotto stesso. Per questo motivo il suo trasporto su un'autovettura o su un altro mezzo aziendale deve essere fatto in maniera corretta, al fine di evitare sversamenti accidentali.

Prima di mettersi alla guida è allora bene tenere in considerazione queste quattro semplice regole:

  • Nel bagagliaio dell'auto o nel furgone è necessario avere un contenitore ermetico, dotato di coperchio, all'interno del quale riporre i flaconi.
  • Tale contenitore deve essere assicurato, in modo che non si muova e non rischi ad esempio di aprirsi percorrendo strade accidentate.
  • Durante il trasporto è necessario avere la fattura di accompagnamento (o il documento di trasporto) e le schede di sicurezza. È utile anche avere il "patentino" per l'acquisto dei prodotti fitosanitari.
  • Bisogna poi evitare il carico congiunto di agrofarmaci e altro materiale (alimenti, mangimi, animali, etc.).

 

Per assicurare l'originalità del prodotto Bayer ha lanciato CapSeal, una speciale etichetta con QRCode che può essere scansionato per verificarne l'autenticità. Inoltre se la confezione viene aperta l'etichetta si rompe rivelando la manomissione del tappo, condizione che può causare la fuoriuscita del prodotto stesso.

 

CapSeal, una speciale etichetta con QRCode che può essere scansionato per verificarne l'autenticità

 

Una volta arrivati in azienda i prodotti fitosanitari devono essere stoccati secondo la normativa prevista nel Pan e utilizzati secondo le indicazioni di etichetta. Ma una volta svuotato, il flacone non può essere gettato tra i rifiuti urbani (il classico cassonetto dell'immondizia) né deve essere interrato, bruciato o usato, come talvolta accade, come copertura di pali di recinzione. Né tantomeno può essere utilizzato per contenere nuove miscele o altri prodotti.


Il corretto smaltimento delle confezioni vuote

Un flacone o una confezione vuota contiene al suo interno ancora dei residui di agrofarmaco che se non debitamente gestiti possono generare contaminazioni ambientali oppure essere pericolosi per l'uomo.

"Anche se può sembrare minimale, la quantità di prodotto fitosanitario presente all'interno di un flacone vuoto può creare dei danni ambientali", sottolinea Paolo Balsari, professore dell'Università di Torino ed esperto per quanto riguarda l'uso sicuro e sostenibile degli agrofarmaci.

Basti pensare che ci sono prodotti che vengono distribuiti alla dose di 150 grammi ad ettaro, che equivale a 0,015 grammi al metro quadro. Se dentro un flacone rimangono 1-2 grammi e finiscono al suolo è facile comprendere quale sia il rischio di contaminazione.

"La normativa parla chiaro: la confezione vuota di un agrofarmaco è un rifiuto speciale pericoloso e come tale deve essere smaltito", spiega Stefano Murgia, head of Hse & Ecology - Rspp di Bayer. "Sono rifiuti speciali pericolosi anche i vestiti contaminati o il materiale utilizzato per assorbire del liquido fuoriuscito accidentalmente".

I rifiuti speciali pericolosi possono essere:

  • Flaconi vuoti e non risciacquati.
  • Materiale utilizzato per raccogliere il prodotto fuoriuscito accidentalmente. In questo caso deve essere inserito in contenitori sigillati.
  • Acqua contaminata da agrofarmaci, usata ad esempio per il risciacquo dei flaconi o dell'attrezzatura irrorante.
  • Prodotti fitofarmaci scaduti o non più utilizzabili.

 

Se invece si sciacqua il flacone, questo non è più un rifiuto speciale pericoloso ma diventa un rifiuto speciale non pericoloso, il cui smaltimento è meno complesso.

"In ogni azienda agricola deve essere predisposta un'area del magazzino, non accessibile a persone non autorizzate o ad animali, dove devono essere stoccati i flaconi vuoti, tenendo ben separati i rifiuti speciali pericolosi da quelli non pericolosi", sottolinea Murgia.

"Le confezioni devono essere raccolte in sacchi sui quali deve essere apposta la lettera R di rifiuto e sui quali devono essere riportati gli estremi dell'azienda e il Codice Cer (Codice Europeo dei Rifiuti)".

I codici da riportare, a seconda delle differenti tipologie di rifiuto, sono:

  • 02.01.08 per i prodotti fitosanitari scaduti o non più utilizzabili;
  • 02.01.09 per i residui di prodotti agrochimici (ad esempio una tuta schizzata);
  • 15.01.10 per i contenitori contaminati da agrofarmaci;
  • 15.01.06 per i contenitori risciacquati.

 

Il deposito temporaneo in azienda deve essere svuotato con cadenza trimestrale, oppure quando il quantitativo di rifiuti raggiunge i 30 m3 e comunque non meno di una volta l'anno.


Come sciacquare i flaconi

Il risciacquo dei contenitori deve seguire regole precise, che assicurino che la maggior parte del prodotto rimasto all'interno della confezione sia eliminato con l'acqua. Ci sono due metodi per risciacquare i flaconi.

Manuale. Riempire il contenitore con acqua per circa la metà, chiuderlo e capovolgerlo almeno venti volte. Svuotare poi il contenuto nell'irroratrice e ripetere l'operazione per un totale di tre volte. Il contenitore deve poi essere fatto sgocciolare fino a quando non cadono più gocce.

Automatico. Si utilizza l'ugello lava contenitore presente su alcune irroratrici. Il tempo di lavaggio deve essere di almeno 40 secondi e si deve effettuare lo sgocciolamento fino a quando non cadono più gocce.

I contenitori di carta plastificata possono seguire lo stesso procedimento, come anche i sacchetti di plastica all'interno degli astucci di cartone.

"Il risciacquo del flacone vuoto è un'attività che deve essere contestuale alla preparazione della miscela, in questo modo l'acqua contaminata può essere inserita in botte e venire irrorata sulla coltura", sottolinea Balsari.

Bayer ha sviluppato un sistema di travaso e risciacquo automatico denominato EasyFlow (prodotto della Società Agrotop e distribuito in esclusiva da Braglia) che permette di immettere nella botte il prodotto fitosanitario senza che l'operatore possa venire a contatto, anche accidentalmente, con l'agrofarmaco stesso. Inoltre il sistema consente di risciacquare automaticamente la confezione prima che l'operatore la stacchi dalla botte. E per gestire le acque contaminate da agrofarmaci Bayer ha lanciato Phytobac (distribuito in Italia da Mybatec), un sistema di biodegradazione di facile utilizzo.

 

 

Lo smaltimento dei contenitori vuoti bonificati

Lo smaltimento dei rifiuti deve essere affidato a ditte specializzate iscritte all'Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. Tuttavia molte cooperative e associazioni di produttori, nonché alcuni comuni con vocazione agricola, offrono questo servizio alle imprese socie o che risiedono sul territorio.

"Come Bayer siamo impegnati insieme ad Agrofarma in un progetto per offrire un servizio di ritiro per quelle aziende agricole che trovandosi in aree non servite da operatori locali hanno difficoltà a smaltire correttamente i contenitori vuoti", sottolinea Murgia.

Gli agricoltori non sono tenuti a tenere il Registro di Carico e Scarico dei Rifiuti, né il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale, devono invece compilare il Formulario di Identificazione dei Rifiuti (Fir). Un documento di cui l'agricoltore deve tenere la propria copia e quella che gli riconsegna il trasportatore dopo aver portato i rifiuti nei centri autorizzati. Tale documento, che certifica il corretto smaltimento delle confezioni vuote, deve essere conservato per almeno cinque anni.

Sono esentati dal compilare il Fir i piccoli agricoltori che non conferiscono i rifiuti per più di quattro volte all'anno, che non producono più di 30 chili o 30 litri di rifiuti al giorno (oppure 100 chilogrammi o 100 litri all'anno).

Smaltire i contenitori di agrofarmaci vuoti è una precisa responsabilità dell'agricoltore, ma è anche nel suo pieno interesse, in quanto contenitori lasciati incustoditi o dispersi nell'ambiente possono contaminare il terreno, i corsi d'acqua, nonché le persone e gli animali che vivono in azienda. Senza contare che uno smaltimento non corretto espone l'operatore a sanzioni. Per questo è l'agricoltore il primo a dire #iocitengo, l'hashtag scelto da Bayer per l'iniziativa AgriCampus.

 


 

Bayer AgriCampus è un'iniziativa lanciata da Bayer Crop Science Italia con l'obiettivo di promuovere l'uso consapevole degli agrofarmaci.
Image Line è partner e su AgroNotizie ha creato una rubrica per ospitare i contributi provenienti da Bayer e dai partner di AgriCampus.
Consigli tecnici che se seguiti si traducono in vantaggi sia per l'agricoltore che per l'ambiente e i consumatori. Perché per tutti gli attori della filiera vale l'hashtag #iocitengo

Appuntamento a gennaio per la nuova puntata di Bayer AgriCampus.




 

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