2003
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COVI... DA' VOCE ALL'ORTOVIVAISMO ITALIANO

Intervista al direttore del Consorzio Ortovivaisti Italiani, Stefano Bardi
Da oltre 10 anni il COVI - Consorzio Ortovivaisti Italiani, svolge un ruolo importante di coordinamento e assistenza. Intervista al suo direttore, Stefano Bardi

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A Massa (MS) ha sede il COVI - Consorzio Ortovivaisti Italiani, associazione che raggruppa oltre 30 soci, dall'Emilia Romagna alla Sicilia. Abbiamo intervistato Stefano Bardi, direttore del Consorzio, per approfondire quali sono le necessità del settore e le prospettive di sviluppo.
Quando e perché nasce il COVI?
"Il Consorzio è stato costituito nel giugno 1992 da un gruppo di vivaisti orticoli che, spontaneamente, si sono riuniti con l'intenzione di affrontare assieme, in modo concreto e professionale, le problematiche del settore.
Nell'ultimo decennio il vivaismo orticolo ha vissuto un notevole sviluppo. La nostra attività si è sempre svolta affinché si realizzasse, contemporaneamente allo sviluppo commerciale dell'attività dei soci, anche quello delle tecniche di produzione e di controllo di qualità dei prodotti. Oggi più che mai seguiamo i nostri soci nella produzione delle giovani piantine secondo i criteri definiti dalle recenti normative europee".
Il COVI, sia con un costante contatto diretto, sia tramite il proprio portale, offre agli associati una serie di servizi fondamentali.
"Certo, la rappresentanza è a livello nazionale: il Covi è inserito in ambito Civi-Italia con propri rappresentanti, fa parte della Commissione Sementi Biologiche e del Tavolo di lavoro sulla tracciabilità della filiera orto-frutta (INDICOD); è inserito nella gestione dei rapporti con gli enti regionali ed in particolare con i servizi fitosanitari; e a livello locale relativamente ai rapporti con le associazioni dei produttori di zona. Ovviamente svolgiamo una serie di attività a sostegno degli associati mirati alla loro tutela in tema
di  assistenza tecnico-legale specializzata, sia in campo stragiudiziale che giudiziale, in occasione di controversie inerenti lo svolgimento dell'attività vivaistica;
di certificazione volontaria di prodotto; di periodica informazione agli associati sulle modifiche alla normativa tecnica e fiscale grazie anche alla pubblicazione di guide a carattere monotematico;
di analisi sui lotti di seme effettuate nel laboratorio accreditato del CAV secondo un protocollo tecnico articolato su tre livelli di indagine al fine di determinare rispettivamente la presenza, la vitalità e la patogenicità di eventuali patogeni. Questa attività di controllo a campione sulle sementi sta per essere ampliata con la ricerca di eventuale presenza di OGM, con il controllo della identità varietale e del test di omogeneità per la verifica della percentuale di "fuori tipo".
Anche nel corso delle Fiere di settore il COVI è presente?
"Sì, importante è stata la presenza al Tecnohortus nel corso del Flormart-Miflor primaverile di Padova, che ha registrato una notevole affluenza da parte dei fornitori di sementi e di clienti, seguita dal Macfrut a Pievesestina di Cesena (FC). Questa è una attività che il Consorzio cerca di svolgere con sempre maggiore impegno perchè ritiene che sia importante divulgare quanto più possibile, non solo fra i vivaisti, ma anche fra gli agricoltori l'importanza di acquistare piantine sane, ben conformate e che abbiano origine da un seme proveniente da un regolare canale distributivo, ovvero che non sia  riprodotto illegalmente. Da sempre il COVI obbliga i propri soci a mantenere in vivaio un registro di carico-scarico delle sementi attraverso il quale sia possibile effettuare controlli incrociati  sulle entrate e sulle uscite per singola varietà.
Siamo convinti che solo vivai specializzati che svolgono la propria attività in modo professionale, con adeguate strutture e procedure di controllo della produzione, possono dare garanzia di qualità agli agricoltori.
"Diamo Voce al Settore Ortovivaistico"; un nuovo slogan per il Consorzio...
"Obiettivo fondamentale del COVI è dare "più volume alla voce degli ortovivaisti". Il Consorzio rappresenta oggi l'unica voce dell'associazionismo di settore a livello nazionale. Il nostro Consorzio porta la voce dei suoi associati su tutti i tavoli ministeriali, garantisce loro la tutela che deriva dall'appartenere ad organismi quali il Cav ed il Civi-Italia; non ultimo, il tavolo di lavoro presso l'Indicod per portare la nostra esperienza nella definizione di standard di rintracciabilità in previsione dell'entrata in vigore della normativa europea in tema di sicurezza alimentare. Durante i lavori di questo tavolo abbiamo avuto il piacere di verificare che i nostri vivai, grazie alla normativa del 1997 e all'azione di assistenza del Consorzio già a partire dal 1993, sono perfettamente in linea con le attuali esigenze richieste dalla normativa europea. Anzi, senza peccare di modestia, ritengo che il nostro comparto sia veramente all'avanguardia in tema di tracciabilità della produzione".
Ci salutiamo ricordando il vostro sito Internet, per chiunque desiderasse approfondimenti o, perchè no, informazioni sulle modalità di aderire al Consorzio.
"Il sito si trova all'indirizzo http://www.covi-italy.com/
Per chi desidera contattarmi direttamente, l'indirizzo e-mail è direzione@covi-italy.com"

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