2002
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CIFO, UN PACKAGING DISTINTIVO

Un’analisi esclusiva dell’Istituto di Ricerca Lexis/Psycholinguistic Research Italia, condotta da Gianandrea Abbate, e rivolta ai consumatori di prodotti per il giardinaggio, ha promosso l’azienda bolognese a pieni voti. Il suo packaging è risultato a “forte impulso d’acquisto”

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La ricerca condotta dall'Istituto Lexis/Psycholinguistic Research Italia ha messo in evidenza che il packaging di Cifo esce da una diffusa omologazione che investe invece la concorrenza

Si calcola che ogni giorno il consumatore sia investito da oltre 2600 spot e che in un punto vendita medio il consumatore acquisti una gran parte dei prodotti quasi senza pensare, sulla spinta del puro “istinto” e della suggestione che il packaging trasmette dallo scaffale, vittima di una sorta di “impasto percettivo” che rende sempre più oscillante l’impulso d’acquisto.
Il packaging è oggi un elemento importantissimo nel marketing mix: anzi più aumenta il contesto competitivo, più il packaging e la sua capacità di differenziare la marca e di attrarre il consumatore diventa determinante per il successo sul mercato.
Lexis / Psycholinguistic Research Italia è un istituto di ricerca che da molti anni opera sul mercato, leader nel fornire alle aziende tutti gli strumenti competitivi per migliorare le prestazioni della comunicazione.
In particolare Lexis / Psycholinguistic Research Italia ha effettuato una articolata analisi sul mercato, attraverso un campione rappresentativo della popolazione italiana, dei prodotti da giardinaggio: l’analisi ha preso in esame i packaging delle principali brand che compongono il mercato, che sono stati così “vivisezionati”, verificando grafica, video-simbologie, colori, confezioni etc.
In grande sintesi, e senza svelare dettagli tecnici operativi, anche questo mercato ha denotato un forte effetto di confusione sul consumatore. I packaging sono praticamente tutti uguali e confondibili, in quanto hanno una struttura percettiva troppo simile: una fotografia di fiori o piante, la referenza ed il marchio. Si può tranquillamente affermare che coprendo il marchio i packaging abbiano una sovrapposizione emotiva di oltre l’ 80%!
La ricerca ha evidenziato solo un marchio che esce da questo appiattimento ed omologazione: Cifo.
Il perché è presto detto: il packaging Cifo non ha fotografie di piante ma si basa su una simbologia grafica semplice e stagliata su fondo bianco, che cambia ad ogni referenza ma che mantiene sul totale una coerenza elevata in termini di “company feeling”. La grafica non ha teso solo a creare differenziazione, ma meta-trasmette valori positivi e attrattivi sull’impulso d’acquisto: valore, modernità, originalità e molto altro ancora. Le prestazioni sull’impulso d’acquisto si sono rivelate molto buone rispetto ai concorrenti, tanto da superare ampiamente le medie statistiche dell’istituto.
E’ questo il motivo per cui Cifo deve continuare con costanza su questa strada di originalità e differenziazione: una strada che per questa categoria di prodotti (e più in generale) si è dimostrata molto, molto premiante.

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