2007
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Ue e zucchero: ritiro preventivo dalla produzione della campagna 2007/08

Niente tagli per l'Italia: soddisfatto il ministro De Castro

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Zucchero, niente tagli per l'Italia

Il comitato di gestione per lo zucchero ha votato una proposta urgente presentata dalla Commissione europea per incoraggiare i produttori a ridurre le semine in modo da far scendere la produzione di zucchero della campagna di commercializzazione 2007/2008 di almeno due milioni di tonnellate, che corrispondono al 13,5% della quota Ue di zucchero, onde evitare probabili ingenti eccedenze di produzione.
La Commissione ha previsto tuttavia una clausola derogatoria che esenta dall'obbligo del ritiro i produttori di zucchero che riducono volontariamente del 13,5% la produzione di zucchero di quota. Questa disposizione intende garantire che i bieticoltori e i fabbricanti di zucchero effettuino semine e, rispettivamente, concludano contratti per non più dell'86,5% della quota che detengono. Si otterrà in questo modo una riduzione della produzione e un alleggerimento delle eccedenze di zucchero nella prossima campagna di commercializzazione 2007/2008.
Nel contempo, la Commissione ha deciso di riconoscere lo sforzo compiuto da alcuni Stati membri e da alcuni operatori per migliorare il futuro equilibrio del mercato rinunciando alle quote zucchero nell'ambito di quel processo di ristrutturazione che ha costituito un elemento centrale della riforma del mercato dello zucchero approvata nel novembre 2005.

Di conseguenza, gli Stati membri che hanno ridotto la quota di oltre il 50% non saranno soggetti all'obbligo di ritiro e potranno produrre l'intera loro quota. Nell'ambito dell'accordo raggiunto nel novembre 2005 il Consiglio ha riconosciuto che la soglia del 50% rappresenta effettivamente uno sforzo apprezzabile, che dà luogo ad un sostegno supplementare a favore delle regioni e dei bieticoltori interessati.
Negli Stati membri in cui la quota rinunciata è inferiore al 50% la percentuale di ritiro sarà ridotta in proporzione alla riduzione della quota. Ciò significa che se la quota è stata ridotta per esempio del 25%, la percentuale di ritiro di tale Stato membro sarà fissata a 6,75%, ossia a metà della percentuale generale di ritiro del 13,5%. In altre parole, in questo caso si potrà produrre fino al 93,25% di zucchero di quota senza che scatti alcun obbligo di ritiro.
Gli Stati membri che non hanno ridotto la quota, per evitare il ritiro dovranno ridurre la produzione del 13,5%.

La percentuale definitiva di ritiro sarà fissata nell'ottobre 2007
: se sarà superiore al 13,5%, tutti i produttori di zucchero avranno l'obbligo di ridurre la produzione della stessa percentuale aggiuntiva, a prescindere dalla quota rinunciata.
Senza l'adozione di questa misura, sul mercato comunitario dello zucchero si verrebbero a creare ingenti eccedenze, con gravi ripercussioni sull'intero settore e sul processo di riforma in atto. Ci si augura che i fabbricanti di zucchero e i bieticoltori compiano uno sforzo congiunto e che si arrivi ad una riduzione considerevole delle superfici seminate a barbabietola da zucchero.
Come annunciato dalla Commissaria Fischer Boel il 29 gennaio (vedi IP/07/103), oltre all'adozione di questa misura urgente è anche necessario modificare le norme relative al regime di ristrutturazione e il regolamento di base del settore dello zucchero (regolamento (CE) n. 318/2006). Entro breve la Commissione presenterà una proposta per rendere il fondo di ristrutturazione più attrattivo per gli operatori meno competitivi e per precisare le regole sul ritiro dalla produzione.
In tale contesto, la Commissione terrà presente la necessità di riconoscere, analogamente alle modalità di ritiro decise oggi, lo sforzo notevole già profuso da alcuni operatori di determinati Stati membri, tenendo conto del fatto che, in passato, il Consiglio ha riconosciuto che gli Stati membri che hanno ridotto di oltre il 50% la quota nazionale di zucchero meritano un trattamento speciale.

Zucchero, niente tagli per l'Italia

L'Italia non subirà ulteriori tagli alle quote di produzione di zucchero per la campagna 2007-2008. Il ministro De Castro ringrazia la Commissione europea e Mariann Fischer Boel, sottolineando che il comparto non avrebbe potuto sopportare una ulteriore decurtazione
"Grazie alla Commissione europea e a Mariann Fischer Boel. Hanno ben colto come l'Italia avesse già più che pienamente contribuito alla riforma europea del settore bieticolo saccarifero e hanno espressamente escluso che il nostro Paese sia chiamato a nuovi sacrifici". Soddisfazione nelle parole del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Paolo De Castro, dopo che Bruxelles ha accolto la linea che esclude l'Italia da un eventuale ulteriore taglio delle quote di produzione bieticolo saccarifera.
La decisione della Commissione è stata sottoposta all'esame del Comitato di gestione dello zucchero al quale era stata presentato un testo di regolamento che esonera l'Italia dalla proposta di riduzione delle quote di produzione di zucchero per la campagna 2007-2008.
"Abbiamo lavorato molto, e in tanti, primo fra tutti il Presidente Prodi, per raggiungere questo risultato - ha aggiunto De Castro -. Il comparto dello zucchero italiano non avrebbe potuto capire un'ulteriore imposizione di tagli, dopo avere già ridotto di più della metà la propria produzione. Mariann Fischer Boel ha dimostrato sensibilità anche politica nel presentare una proposta che esclude nuovi tagli per i paesi Ue che hanno già contratto di almeno il 50% la loro produzione ". Un ulteriore ringraziamento viene rivolto dal ministro De Castro al vice presidente della Commissione europea, Franco Frattini, fortemente impegnatosi per il raggiungimento dei risultati positivi confermati oggi da Bruxelles.

Foto by Pat Her frenchbyte@MORGUEFILE.COM

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