2022
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Mosca orientale della frutta, in Campania c'è un focolaio

Il Servizio Fitosanitario Regionale ha definito l'area delimitata, con all'interno l'area infestata (8 comuni) e l'adiacente area buffer (55 comuni) secondo le norme per gli organismi nocivi da quarantena. Si punta all'eradicazione del fitofago

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L'area delimitata dal Decreto Dirigenziale 176/2022: l'area buffer (in giallo) ed al centro l'area infestata (in rosso), dove i puntini gialli segnalano i ritrovamenti nelle trappole

Fonte immagine: Mimmo Pelagalli - AgroNotizie

La Regione Campania ha ufficialmente aperto un focolaio d'infestazione di Bactrocera dorsalis (mosca orientale della frutta), il temibile insetto fitofago da quarantena che sin dalla fine de 2018 aveva fatto capolino in Campania. Ma questa volta - secondo il Decreto Dirigenziale n.176 del 12 ottobre 2022 a firma della dirigente del Servizio Fitosanitario Regionale della Campania, Daniela Carella - "alla luce delle catture avute nel mese di settembre e inizio mese di ottobre 2022, non trattasi più di incursione come avvenuto nel 2018 ma di focolaio".

 

La perimetrazione dell'area delimitata - contenente al centro l'area infestata e un'adiacente area buffer - è stata assunta con provvedimento ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento Ue 2016/2031, ovvero secondo le norme previste per gli "Organismi nocivi da quarantena rilevanti per l'Unione" e finalizzata all'eradicazione della Bactrocera dorsalis, che - è bene ricordarlo - è in grado di attaccare e rendere non commerciabili oltre 300 specie ospiti, molte delle quali di elevato interesse agrario (drupacee, pomacee, agrumi e ortive). La mosca orientale della frutta è in grado di compiere fino a dieci generazioni all'anno. Gli adulti sono presenti tutto l'anno ad eccezione dei mesi più freddi, mentre sverna da pupa nel terreno.


Il Decreto Dirigenziale non fa menzione del numero preciso di esemplari rinvenuti nelle trappole, anche se accenna ad "alcune centinaia di individui", né specifica il sesso o lo stadio vitale di tutte le mosche rinvenute, ma precisa che i ritrovamenti sono avvenuti - mediante utilizzo di trappole - in ben quattro comuni: Nola, Ottaviano, Palma Campania e San Gennaro Vesuviano.

 

Questo spiega in parte che il quantitativo di ritrovamenti adombrato nel Decreto è maggiore di quello già riportato da AgroNotizie® in questo articolo, che citava come fonte Eppo e nel quale erano menzionati 185 esemplari, dei quali 3 femmine e 182 maschi, e due soli comuni coinvolti: San Gennaro Vesuviano e Palma Campania. Per altro i ritrovamenti di Ottaviano e Nola sono avvenuti "nella prima settimana di ottobre".

 

Ad indurre la dirigente alla individuazione del focolaio sono due note del Consiglio Nazionale per le Ricerche - Istituto Protezione Sostenibile Piante di Portici (Napoli), del 3 e del 12 ottobre 2022 - quest'ultima emessa nella stessa data del Decreto Dirigenziale - con le quali avveniva "l'aggiornamento sul numero di catture di Bactrocera dorsalis e sulla geolocalizzazione delle trappole risultate positive".


In particolare, con la nota Cnr coeva del Decreto "è stato comunicato che i siti nei quali sono state posizionate trappole che hanno catturato adulti di B. dorsalis, oltre a ricadere nei territori di Palma Campania e San Gennaro Vesuviano, interessano anche Ottaviano e una piccola parte del territorio di Nola".


L'area infestata designata dal provvedimento, oltre a parte dei comuni di Palma Campania, San Gennaro Vesuviano, Ottaviano e Nola, comprende anche i comuni di Carbonara di Nola, Liveri e San Giuseppe Vesuviano, tutti in provincia di Napoli, e Domicella in provincia di Avellino.

 

Questo perché la perimetrazione dell'area infestata è avvenuta tenendo conto non solo dei luoghi esatti delle catture in trappola del dittero, ma "Rientra nell'area infestata anche una fascia di territorio, larga 1 chilometro, perimetrale rispetto alle trappole che hanno catturato ai margini esterni". Inoltre, recita il decreto "Rientrano nella stessa area infestata anche quei territori che pur non essendo stati direttamente interessati dalle catture, hanno parte del territorio rientrante nella delimitazione che si ottiene andando a congiungere i diversi punti dove ci sono state catture".

 

Scarica la tabella area infestata

(Fonte: Regione Campania)

 

Per quanto riguarda il blocco della movimentazione di frutta e ortaggi attaccati - dove l'insetto si nutre e al tempo stesso depone le uova - il Decreto non ne fa oggetto, ma nella premessa sottolinea come "con l'incremento delle catture sono state incrementate, di pari passo, anche le attività ufficiali sul territorio come i trattamenti fitosanitari, il blocco della movimentazione dei frutti dai siti produttivi nei quali c'erano state catture" e altre misure non specificate.

 

È stata inoltre delimitata un'area buffer sul "territorio ricadente in una fascia della larghezza di 7,5 chilometri partendo dal bordo esterno dell'area infestata" e forte di ben 55 comuni posti tra le province di Napoli, Salerno ed Avellino.

 

Scarica la tabella area buffer

(Fonte: Regione Campania)


Il provvedimento della dirigente Carella si è formato condividendo le informazioni e le relative azioni da intraprendere sui ritrovamenti con l'Unità di Crisi della Regione Campania il 10 ottobre 2022; inoltre "l'impostazione della delimitazione delle aree sopra riportate è stata condivisa dal Comitato Fitosanitario Nazionale nella riunione del giorno 10 ottobre 2022".

 

Infine il Decreto rimanda "a successivo provvedimento l'aggiornamento del Piano d'Azione approvato con DRD n. 90 del 02/08/2019 in modo da renderlo più confacente all'applicazione di misure ufficiali di eradicazione in seguito ai numerosi ritrovamenti di B. dorsalis avvenuti nel 2022".

 

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