PROPOLIS

Le componenti di natura fenolica (flavoni, flavonoidi e flavononi) esplicano proprietà fitostimolanti, favoriscono l’autodifesa della pianta e potenziano l’azione di alcuni antiparassitari. Il contenuto in polifenoli viene espresso in galangine assunte come termine di riferimento.

Deriva da sostanze di natura resinosa presenti nei tessuti vegetali di numerose piante tra cui pioppo, pruno, abete, abete rosso, castagno, salice, ippocastano, quercia, frassino che le api provvedono a raccogliere ed in parte ad elaborare con l’aggiunta delle proprie secrezioni salivari. Le api utilizzano la propoli come sigillante per le arnie e per imbalsamare eventuali insetti predatori uccisi, dopo un’invasione nell’alveare. La propoli è lipofila, dura e fragile a basse temperature ma morbida, flessibile e molto adesiva ad alte temperature. Possiede un gradevole odore aromatico ed è di colore variabile, a seconda della fonte di provenienza. Tra i vari costituenti della propoli troviamo: cere, resine, balsami, oli essenziali, acidi aromatici e polifenoli con predominanza di composti a struttura flavonoide, aldeide, acido benzoico e caffeico; la loro quantità è in relazione alla pianta di provenienza e al tempo di raccolta. Si raccoglie dall’arnia raschiandola dai punti dove è stata maggiormente depositata oppure stimolando le api a produrne quantità maggiori attraverso particolari tecniche apistiche. In frutticoltura è stato provato che la propoli favorisce lo sviluppo vegetativo delle gemme, la funzionalità degli organi sessuali del fiore e l’allegagione, nonché il primo accrescimento del frutticino.

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