Api e neonicotinoidi, le conclusioni dell'Efsa
Le analisi dopo la pubblicazione sulla rivista Science di alcuni studi. Attesa per dicembre la relazione su effetti acuti e cronici sulla sopravvivenza e lo sviluppo delle colonie di api
La problematica neonicotinoidi e api ha da tempo abbandonato l'ambito specialistico della filiera agrochimica, a favore dell'informazione generalista, scientifica e non.
Si susseguono con regolarità gli articoli illustranti ricerche volte a dimostrare l'impatto di dosi subletali di neonicotinoidi sul comportamento degli insetti pronubi e alcuni, come quelli recentemente commentati dall'Efsa, hanno descritto l'applicazione della tecnologia Rfid (Identificazione a Radio Frequenza) come efficace metodo di indagine sul campo.
I differenti team di ricercatori hanno esposto insetti pronubi (in un caso ape, nell'altro bombo) a dosi subletali (dell'ordine di 0,5-6 ng1 per individuo) di neonicotinoidi (imidacloprid e thiametoxam). Sono poi state analizzate le conseguenze sul comportamento in campo in un caso (api) e sullo sviluppo della regina nell'altro caso (bombi). In entrambi i casi le conclusioni sono state quelle di forti impatti negativi sia sulle api che sui bombi.
L'EfsaA è stata prontamente interpellata dalla Commissione europea relativamente all'applicabilità degli studi, in particolare i dosaggi utilizzati, alle attuali condizioni di autorizzazione dei prodotti e se i risultati possono essere estrapolati ad altre colture e ad altre sostanze attive (acetamiprid e thiacloprid).
Nello statement dell'Autorità è stato analizzato anche un terzo lavoro di un team di ricercatori tedeschi, tra l'altro liberamente scaricabile dal web. In particolare l'esposizione utilizzata negli studi è stata sempre superiore a quella stimabile in campo, dedotta analizzando i dati residui disponibili su mais (solo polline), colza, Phacelia ed Erba medica. E' stata ribadita la difficoltà di estrapolare questi risultati anche alle altre colture e l'impossibilità di applicarli anche ad altre sostanze attive, quali acetamiprid e thiacloprid.
Occorrerebbe quindi ripetere gli studi in condizioni più realistiche e con un numero maggiore di sostanze attive. Unico vincitore sembra essere la promettente tecnologia RFID (Individuazione a Radio frequenza) per seguire con precisione il comportamento dei pronubi in campo. Verrà inclusa nelle linee guida per l'autorizzazione dei prodotti?
Per saperne di più
EFSA. “Statement of EFSA: Findings in Recent Studies Investigating Sub-lethal Effects in Bees of Some Neonicotinoids”, 1st June, 2012. http://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/2752.htm.
Henry, Mickaël, Maxime Béguin, Fabrice Requier, Orianne Rollin, Jean-François Odoux, Pierrick Aupinel, Jean Aptel, Sylvie Tchamitchian, and Axel Decourtye. “A Common Pesticide Decreases Foraging Success and Survival in Honey Bees.” Science 336, no. 6079 (April 20, 2012): 348–350.
Schneider, Christof W., Jürgen Tautz, Bernd Grünewald, and Stefan Fuchs. “RFID Tracking of Sublethal Effects of Two Neonicotinoid Insecticides on the Foraging Behavior of Apis Mellifera.” PLoS ONE 7, no. 1 (January 11, 2012): e30023.
Whitehorn, Penelope R, Stephanie O’Connor, Felix L Wackers, and Dave Goulson. “Neonicotinoid Pesticide Reduces Bumble Bee Colony Growth and Queen Production.” Science (March 29, 2012). http://www.sciencemag.org/content/early/2012/03/28/science.1215025.
1Nanogrammo = 1 miliardesimo di grammo