Capitolo “Difesa dalle malattie” - volume secondo - pag. 601-610
Autori: L. Ferro, S. Lavezzaro, A. Morando
Il presente lavoro è stato finalizzato all'individuazione di sostanze naturali, chimiche e di microrganismi in grado di indurre meccanismi di autodifesa in barbatelle di Barbera e Pinot nero, rispetto a possibili future infezioni riconducibili ai più comuni Giallumi della vite (GY), causati da fitoplasmi appartenenti ai gruppi 16SrV(-C,-D) e 16SrXII-A rispettivamente responsabili delle ampelopatie denominate Flavescenza dorata (FD) e Legno nero (LN). I risultati ottenuti dopo quattro anni di indagine hanno evidenziato un'elevata pressione infettiva delle malattie, pur con sensibili differenze varietali, secondo le quali il Barbera è risultato più colpito rispetto a Pinot nero. Quest'ultimo ha mostrato uguale incidenza da parte di LN e FD, mentre FD su Barbera ha rappresentato il 93 % delle piante sintomatiche. Riguardo i prodotti saggiati, le differenze con il testimone sono sempre state piuttosto contenute e raramente significative, sia in positivo che in negativo. Nei quattro vigneti in esame si sono delineate alcune tendenze che hanno portato a definire le tesi trattate con estratti vegetali o glucoumati sempre leggermente migliori rispetto il non trattato. Tra gli altri prodotti si segnala la buona efficacia fornita dall'abbinamento di acido peracetico + fosfito di potassio, ma solo su Barbera, mentre su Pinot nero non è stato riscontrato un pari effetto.I restanti prodotti hanno mostrato sempre risultati altalenanti e poco stabili.
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