Sonata: la parola agli utilizzatori

L'antioidico per la vite proposto da Bayer contiene Bacillus pumilus QST 2808. Ammesso anche in agricoltura biologica permette di comporre programmi di difesa sostenibili a tutto vantaggio di vini e ambiente
La vite è una pianta antichissima che da milioni di anni è presente nelle zone temperate del pianeta; solo da qualche migliaio di anni però si è cominciato a produrre vino. Alla fine del 1800 ha cominciato a differenziarsi la coltivazione tra prodotto destinato alla produzione di vino e quello per il consumo fresco. Il frutto della vite è molto ricco di zucchero, soprattutto fruttosio e lattosio. Meno ricco di acqua rispetto ad altri frutti, ha però un effetto diuretico, dovuto al contenuto di potassio. Ha anche proprietà lassative, dovute all'azione di buccia e semi. La vite fa parte dell’ordine delle Rhamnales, famiglia delle Vitaceae o Ampelidaceae, sottofamiglia delle Ampelideae e genere Viti. Per l’interesse commerciale prendiamo in considerazione le specie americane (Vitis riparia, Vitis rupestris e Vitis berlandieri) ed europee (Vitis vinifera). Le viti che noi normalmente coltiviamo appartengono alla Vitis vinifera sativa. Il frutto della vite è una bacca (acino), costituito da un epicarpo o buccia, dal mesocarpo o polpa (tessuto molle e succoso) e dall'endocarpo (tessuto membranoso in cui sono contenuti i semi o vinaccioli). Gli acini sono posti sui pedicelli che formano, con le ramificazioni del grappolo, il raspo. La forma, la dimensione, il colore e il sapore variano a seconda della varietà. I cirri o viticci (erbacei durante l'estate, lignificano con la fine del ciclo vegetativo) sono organi di sostegno volubili. L’impianto dove vengono coltivate la vite si chiama vigneto o vitigno. La vite può essere coltivata per la produzione di uva da vino, di uva da tavola o da mensa, di uva da essicazione e di uva da conserve alimentari. L’uva da tavola può avere varietà con semi e senza semi o apirene. Fra le varietà più diffuse Italia, Victoria, Matilde, Michele Palieri, Zibibbo, Crimson Seedless. La scienza che studia il vino si chiama enologia. Possiamo avere uva con acini di colore bianco o giallo e rosso. I vini che vengono prodotti da questi acini possono essere bianchi, rossi o rosati. Menzione a parte meritano i vini passiti per la metodologia di produzione. Fra le varietà più diffuse Falanghina, Fiano, Greco di Tufo, Verdicchio, Aglianico, Primitivo, Nero d’Avola, Chardonnay, Pinot, Sauvigon, Cabernet Sauvigon, Merlot, Brunello, Sangiovese, Trebbiano, Montepulciano.
2018 - Difesa dalle piante infestanti - volume primo
La crescente esigenza di una gestione delle malerbe ”ecologicamente sostenibile” necessita di agrofarmaci di origine naturale. Con questa prospettiva e? stato testato in Toscana un erbicida naturale a base di aceto. Il prodotto ha ...
2018 - Difesa dalle malattie - volume secondo
Il presente lavoro è stato finalizzato all'individuazione di sostanze naturali, chimiche e di microrganismi in grado di indurre meccanismi di autodifesa in barbatelle di Barbera e Pinot nero, rispetto a possibili future infezioni ...
2018 - Difesa dalle avversità animali - volume primo
Si riportano i risultati sperimentali di sette prove parcellari condotte in campo nel quinquennio 2013-2017 impiegando cyantraniliprole (Cyazypyr®, nome commerciale Exirel®) per il controllo di Drosphila suzukii su vite. Le prove sono state ...
L'antioidico per la vite proposto da Bayer contiene Bacillus pumilus QST 2808. Ammesso anche in agricoltura biologica permette di comporre programmi di difesa sostenibili a tutto vantaggio di vini e ambiente
L'efficacia di un agrofarmaco può essere compromessa dallo sviluppo di resistenze nell'insetto o nel fungo target, come è accaduto per gli agenti causali della maculatura bruna del pero, per la peronospora della vite e l'afide verde del pesco. Per questo occorre mettere in campo strategie antiresistenza e non abbassare mai la guardia
Recenti studi hanno identificato nel suolo l'origine dei funghi patogeni che causano il mal dell'esca. Adottando pratiche rigenerative e utilizzando inoculi di consorzi microbici soppressivi i ricercatori del Crea sperano di ridurre l'incidenza di questa malattia
Per vite, contro Planococcus ficus, avete esperenzie di lanci con Anagyrus spp. di Biogard, Bioplanet o Koppert? Sapete darmi informazioni in merito a quale di queste 3 aziende avesse la migliore soluzione in termini di efficacia e quale fosse commercialmente la più conveniente?
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