Toscana, le regole per la lotta obbligatoria alla flavescenza dorata
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Il dettaglio di tutti i trattamenti e le modalità di contenimento e monitoraggio che devono essere fatti per contrastare l'espansione della malattia sul territorio regionale
La vite è una pianta antichissima che da milioni di anni è presente nelle zone temperate del pianeta; solo da qualche migliaio di anni però si è cominciato a produrre vino. Alla fine del 1800 ha cominciato a differenziarsi la coltivazione tra prodotto destinato alla produzione di vino e quello per il consumo fresco. Il frutto della vite è molto ricco di zucchero, soprattutto fruttosio e glucosio. Meno ricco di acqua rispetto ad altri frutti, ha però un effetto diuretico, dovuto al contenuto di potassio. Ha anche proprietà lassative, dovute all'azione di buccia e semi. La vite fa parte dell’ordine delle Rhamnales, famiglia delle Vitaceae o Ampelidaceae, sottofamiglia delle Ampelideae e genere Viti. Per l’interesse commerciale prendiamo in considerazione le specie americane (Vitis riparia, Vitis rupestris e Vitis berlandieri) ed europee (Vitis vinifera). Le viti che noi normalmente coltiviamo appartengono alla Vitis vinifera sativa. Il frutto della vite è una bacca (acino), costituito da un epicarpo o buccia, dal mesocarpo o polpa (tessuto molle e succoso) e dall'endocarpo (tessuto membranoso in cui sono contenuti i semi o vinaccioli). Gli acini sono posti sui pedicelli che formano, con le ramificazioni del grappolo, il raspo. La forma, la dimensione, il colore e il sapore variano a seconda della varietà. I cirri o viticci (erbacei durante l'estate, lignificano con la fine del ciclo vegetativo) sono organi di sostegno volubili. L’impianto dove vengono coltivate la vite si chiama vigneto o vitigno. La vite può essere coltivata per la produzione di uva da vino, di uva da tavola o da mensa, di uva da essicazione e di uva da conserve alimentari. L’uva da tavola può avere varietà con semi e senza semi o apirene. Fra le varietà più diffuse Italia, Victoria, Matilde, Michele Palieri, Zibibbo, Crimson Seedless. La scienza che studia il vino si chiama enologia. Possiamo avere uva con acini di colore bianco o giallo e rosso. I vini che vengono prodotti da questi acini possono essere bianchi, rossi o rosati. Menzione a parte meritano i vini passiti per la metodologia di produzione. Fra le varietà più diffuse Falanghina, Fiano, Greco di Tufo, Verdicchio, Aglianico, Primitivo, Nero d’Avola, Chardonnay, Pinot, Sauvigon, Cabernet Sauvigon, Merlot, Brunello, Sangiovese, Trebbiano, Montepulciano.
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Questo è il primo incontro del Trittico Vitivinicolo Veneto che si terrà online venerdì 21 giugno dalle ore 10:00. Nell'articolo informazioni sui prossimi incontri dedicati alla raccolta dell'uva e al bilancio della vendemmia e il link per iscriversi
Un parassita alla volta: Scaphoideus titanus è il vettore del fitoplasma che causa la flavescenza dorata della vite. Nell'articolo le 14 sostanze attive contenute nei 77 formulati commerciali autorizzati in Italia
Ciao a tutti, il nostro vicino possiede un vigneto (circa 4000 m²). Dopo la raccolta delle uve e durante la nostra assenza, i viticci furono distrutti. I cavi in ardesia sono stati rimossi. Ci ha informato che la viticoltura richiede troppo lavoro e non è redditizia. Coltiverà lamponi invece della vigna. La zona è registrata come vigneto in Toscana (secondo GEO scopio). A causa di questa decisione, il mio vicino cambia la nostra bella veduta e avrà un impatto ecologico. La mia domanda al forum è: questo cambiamento è legale? Cosa possiamo fare per evitarlo? Saluti e buon WE
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