Capitolo “Distribuzione dei Fitofarmaci ” - volume terzo - pag. 443-450
Autori: D. Businelli, G. Gigliotti , P.L. Giusquiani
L'ape, grazie al suo lavoro di bottinamento che la porta a compiere spostamenti anche nell'ordine di qualche chilometro intorno all'alveare, può essere favorevolmente impiegata come indicatore biologco di inquinamento da fitofarmaci.
Per raggiungere tale scopo è necessario disporre di un metodo che permetta di effettuare simultaneamente la determinazione di più fitofarmaci, che sia dotato di sufficiente sensibilità e sia facile e di rapida esecuzione.
Il metodo descritto, messo a punto in via preliminare per dodici dei fitofarmaci pi๠usati in Umbria, prevede l'estrazione con acetone dalle api, la purificazione in cartuccia LC 18 e la determinazione in gascromatografia capillare. Il metodo, per i fitofarmaci presi in considerazione, consente di valutare concentrazioni fino a 50 ppb per l'atrazina, il metobromuron, il pirimicarb e la prometrina, fino a 10 ppb per l'alachlor ed il parathion e fino a 5 ppb per il chlorpyrifos, il dimetoato, il malathion, il 2,4 D, il folpet e l'eptenophos.
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