Capitolo “Difesa dalle piante infestanti” - volume primo - pag. 505-512
Autori: G. Azimonti, M. Calliera, A. Finizio
La direttiva 2000/60/EC in materia di acque (WFD: Water Framework Directive), recepita in Italia con il D.Lgs 152/06, ha segnato una svolta nella politica UE verso l’istituzione di un quadro organico e integrato per la valutazione, il controllo e la gestione delle risorse idriche. In questo contesto, il monitoraggio ambientale assume un ruolo rilevante quale strumento di controllo per la protezione o per il raggiungimento del buono stato ecologico e chimico di queste risorse entro il 2016 (previsto dalla direttiva). Anche gli obiettivi enunciati nella direttiva 91/414/CEE e più recentemente nella Strategia Tematica sull’Uso Sostenibile degli antiparassitari (enunciati nella direttiva 2009/128/CE) identificano nel monitoraggio uno strumento da utilizzare nell’implementazione dei piani di tutela a livello di bacini idrografici. In Italia, negli ultimi anni Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA ex APAT) ha pubblicato una serie di rapporti sulla presenza di residui di antiparassitari nelle risorse idriche presenti sul territorio nazionale con l’obiettivo di delineare un quadro sullo stato di qualità e dei livelli di contaminazione. Proprio in virtù del ruolo che il monitoraggio può assumere nella gestione del rischio territoriale delle sostanze chimiche nel presente lavoro, si cercherà di evidenziare i valori e limiti di questo strumento con l’obiettivo di porre nella giusta dimensione la sua applicabilità. Parole chiave: monitoraggio, risorse idriche, D.Lgs 152/06, antiparassitari
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