Avvizzimento batterico del Mais Pantoea stewartii subsp. stewartii, Erwinia stewartii

Classificazione: Batteri > Batteriosi

 Seccume batterico presente nella parte orientale Nord America, segnalato in Messico, Costarica, Portorico, Europa orientale, Italia, Russia e Cina. E. stewartii (Smith) è un batterio non mobile, privo di flagelli, Gram-negativo. Le colonie, in brodo di coltura, sono di colore giallo crema, giallo limone e giallo aranciato, rispettivamente piatte, rialzate al bordo o convesse. Tali colonie possono essere informi, di consistenza fluida. I fusti infetti, se sezionati, ne possono colare masse sotto forma di gocce gialle, umide; anche le foglie infette, se tagliate, ne possono trasudare. Giunge sulle piante sfruttando come vettori le Altiche, sia adulte che in forma larvale e gli Elateridi. Le altiche contribuiscono inoltre allo svernamento dei batteri.

Biologia

 In primavera le Altiche e gli Elateridi, compiendo la loro attività trofica, infettano le piante. In estate avviene l'infezione secondaria da parte di E. stewartii, sempre con l'ausilio degli insetti vettori. In autunno avviene la penetrazione dei batteri nelle cariossidi, dove possona, anche se raramente svernare. Lo svernamento principale avviene come detto nelle Altiche. L previsione della malattia poggia sulla somme delle temperature medie (in °C) dei mesi di dicembre, gennaio e febbraio. Inverni miti (somme termiche oltre i 37-38°C) favoriscono la sopravvivenza delle altiche, scatenando successivamente l'infezione batterica durante la stagione vegetativa.

Danni causati

 Gli ibridi di mais zuccherino colpiti avvizziscono velocemente dando gli stessi sintomi di una siccità o carenza alimentare o di danni da insetti. Le foglie presentano striature di colore verde pallido o gialle, con margini irregolari o ondulati, parallele alle nervature, lunghe anche quanto la foglia. Tali striature necrotizzano e diventano brune. Le piante colpite possono emettere anzitempo infiorescenze maschili decolorate e già morte. I soggetti gravemente colpiti posso formare delle cavità nel midollo del fusto, alla sua base. A questo punto i batteri dilagano nel sistema vascolare fino a giungere nelle cariossidi. Nel mais dentato l'infezione a carico delle cariossidi è rara, verificandosi solo se la diffusione del batterio è grave, su linee di coltura molto suscettibili. I sintomi si presentano come striature fogliari, lunghe, irregolari, di colore verde pallido o giallo. Verificandosi dopo la fioritura, questa è nota come seccume fogliare o infezione tardiva. Le striature successivamente disseccano assumendo un colore paglierino. Possono disseccarsi e morire anche intere foglie, dando luogo ad una produzione scarsa ed aumentando la suscettibilità ai marciumi del fusto.

Interventi agronomici

 Impiegare ibridi e varietà resistenti al batterio. Mettere in atto opportune strategie di controllo delle popolazioni di Altiche ed Elateridi, insetti vettori del batterio. Evitare l'uso di acque stagnanti per l'irrigazione a pioggia. Impostare piani di fertilizzazione mirati ad evitare eccessi di azoto ammoniacale e di fosforo che possono aumentare la suscettibilità alla malattia. Livelli elevati di calcio e potassio contribuiscono a diminuirla.

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