Microorganismo poco specializzato, che attacca ribes, agrumi, melo, rosa ed altre specie arboree ed arbustive.
Sugli organi colpiti si differenziano solitamente fruttificazioni agamiche di D. ribis, costituite da corpi fruttiferi gregari (oppure parzialmente confluenti) o sparsi, contenenti conidi ialini, unicellulari e fusiformi 812-30 x 4-8 µ).
In seguito, fra le fenditure nella corteccia dei rami colpiti, compaiono anche i corpi ascofori di B. ribis. Questi contengono aschi clavati (60-100 x 15-20 µ), parafisati, ad ascospore unicellulari, ialine e fusiformi (15-24 x 6-10 µ).
La crittogama è in grado di conservarsi per lunghi periodi anche su organi vegetali morti per differenziare poi, in condizioni ambientali favorevoli, le fruttificazioni destinate a diffondere la malattia.
Sugli agrumi è agente di una gommosi a carico dei rami e del tronco, in special modo su piante già deperite per altre cause; attaccandone i frutti, cagiona marciumi.
Anche su melo provoca lesioni ai rami e marciumi nei frutti.
Sul fusto della rosa si manifesta attraverso larghe croste prominenti, di colore nero, dalla superficie scabrosa, isolate l’una dall’altra. Le lesioni, di forma solitamente ovale del diametro di circa 1 centimetro, possono comparire su tutta la lunghezza dei rami, a partire dalla base delle piante.
Con il progredire della malattia le croste si fendono, più o meno profondamente, ed al loro interno fanno la comparsa le fruttificazioni del parassita.
I rami colpiti si presentano malformati e vanno incontro ad un progressivo deperimento che spesso porta alla morte dei tessuti.
Utilizzo di materiale di propagazione sano; asportazione delle parti infette e disinfezione con i prodotti consentiti; asportazione e bruciatura delle parti infette; spennellature con prodotti rameici sul tronco e rami lignificati.
indipendentemente dalla coltura
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