Cancro rameale del Melo Diaporthe perniciosa, Phomopsis mali

Questa malattia, presente in molti paesi, colpisce i rami di numerose piante da frutto, ma in Italia risulta particolarmente aggressiva con le pomacee (melo e pero). La malattia è causata dal fungo deuteromicete Phomopsis mali, forma asessuata (o imperfetta, o agamica, o conidica) dell’ascomicete Diaporthe perniciosa. 

Biologia

Il fungo è comunemente presente in natura dove sopravvive sugli organi legnosi morti di svariate specie arboree. Il fungo si conserva da un anno all’altro sugli organi contaminati sotto forma di picnidi (corpi fruttiferi prodotti dai deuteromiceti) o micelio. I suoi attacchi si verificano a spese di piante deperite o lesionate, sfruttando eventuali ferite che gli consentano di penetrare nella pianta. La gravità dell’attacco dipende dalla virulenza del patogeno (capacità quantitativa di causare malattia) e dalle condizioni della pianta, piante vigorose sono in grado di ostacolare e fermare l’attacco, invece in piante debilitate, o giovani, si può arrivare al disseccamento del ramo e dell’intera branca. Molto gravi, in quanto portano alla morte, sono gli attacchi al colletto delle giovani piante in vivaio, o poco dopo il trapianto in campo. Il fungo può attaccare anche i frutti, questi vengono contaminati in campo, ma molto spesso i sintomi si rendono visibili solo dopo la raccolta (durante la conservazione). 

Danni causati

I principali sintomi si ritrovano sugli organi legnosi e consistono nella formazione di un cancro corticale, più o meno esteso, con vistose alterazioni della corteccia. I tessuti colpiti risultano leggermente depressi e circondati da un inspessimento della corteccia, per l’effetto della reazione della pianta. Il fungo è anche un agente di marciume dei frutti in post-raccolta. Sui frutti compare un area imbrunita che si espande rapidamente interessando tutta la superficie, poi vanno incontro ad avvizzimento e mummificazione. Sulla superficie dei frutti colpiti si possono sviluppare dei piccoli corpi nerastri dalla forma rotondeggiante, spesso circondati da una muffetta biancastra. 

Interventi agronomici

Molto utile, per il contenimento della malattia, è l’asportazione dei rami colpiti e la loro distruzione col fuoco.