U. avenae è agente del carbone nudo dell'avena, basidiomicete diffuso ovunque ed esistente in un vasto numero di differenti razze fisiologiche.
L'infezione può avvenire attraverso gli organi fiorali e attraverso i germinelli. Gli organi del fiore vengono attaccati dalle clamidospore portate dalla pioggia e dalle correnti d'aria; una volta sul fiore le calmidospore germinano originando un probasidio e poi un micelio che entra nel parenchima delle glume, rimanendo poi quiescente fino all'epoca di germinazione del seme. Più spesso le clamidospore aderiscono ai tegumenti esteriori del seme, rimanendo su di essi latenti fino a quando quest'ultimo non viene seminato.
A semina avvenuta le clamidospore germinano ed il micelio penetra il coleptile del germinello, continuando poi il suo sviluppo nei tessuti della pianta fino alla formazione della pannocchia, dando origine ai caratteristici ammassi di spore. L'infezione avviene con temperature collocate fra i 16 e i 19°C; valori inferiori ai 6°C bloccano la germinazione delle basidiospore. Le clamidospore conservano la capacità germinativa per diversi anni.
Le pannocchie contaminate da U. avenae sono facilmente identificabili dalle masse di spore di colore scuro di cui si ricoprono le spighette. tale agglomerato polverulento e untuoso si intensifica man mano che la spiga si libera dalla guaina.
All'approssimarsi della fase di maturazione le spore si staccano dall'infiorescenza lasciando il rachide sostanzialmente nudo. Tutte le infiorescenze della medesima pianta sono simultaneamente attaccate dal patogeno, anche se non è raro trovare pannocchie sane in prossimità di altre colpite.
In pre-fioritura le piante malate possono essere talvolta individuate grazie alla loro maggiore tendenza ad accestire ed a rimanere di taglia più ridotta rispetto alle piante sane.
Più raramente l'infezione di carbone è evidenziata dalla presenza sulle foglie di striature nerastre parallele alle nervature.
indipendentemente dalla coltura
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