Fungo parassita che, negli ambienti italiani, si perpetua in forma agamica. Si sviluppa su varie specie di Prunus e si rivela particolarmente pericoloso nei confronti del ciliegio, su cui colpisce foglie e secondariamente rami e frutti. La malattia si rivela particolarmente dannosa per le piante in vivaio.
In primavera, il fungo differenzia le tipiche fruttificazioni acervulari, con conidi ialini, cilindraceo-stretti delle dimensioni di circa 3 55 nanometri.
La pagina superiore delle foglie colpite presenta numerose macchioline di colore violaceo, dal diametro di pochi millimetri, cui corrispondono, sulla pagina inferiore, altrettante macchie dapprima clorotiche e successivamente rossastre.
Con decorso stagionale umido, sui tessuti colpiti compaiono piccole pustole mucillaginose, biancastre, formate dalle fruttificazioni acervulari della crittogama.
Le foglie infettate ingialliscono, si ripiegano a doccia ed infine cadono. In ragione di ciò le piante possono presentarsi defogliate già nel periodo luglio-agosto, manifestando al contempo sofferenza vegetativa che si ripercuote sullo sviluppo e sulla produttività dell'annata successiva.
Limitare le somministrazioni di azoto.
Contenere la vigoria vegetativa, agevolare la penetrazione della luce e la circolazione dell'aria effettuando opportune potature verdi.
indipendentemente dalla coltura
2002 - Funghi, batteri, virus - volume secondo
In una sperimentazione biennale di lotta contro Cylindrosporium padi (tel. Blumeriella jaapii) su ciliegio da legno (Prunus avium), condotta in un vivaio ed in una giovane piantagione, sono stati saggati i seguenti 8 fungicidi: azoxystrobin, ...
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