Black-rot o Marciume nero degli acini Phyllosticta ampelicida, Guignardia bidwellii

Classificazione: Funghi > Marciumi dei frutti

Il marciume nero, o black-rot, è causato inizialmente dall’ascomicete Guignardia bidwelli poi, nel corso della stagione, dalla sua forma asessuata Phoma uvicola. Questa malattia è specifica della vite e può causare danni anche molto rilevanti. 

Biologia

Il fungo sverna attraverso gli organi di conservazione (picnidi e periteci) presenti sul legno o sugli acini mummificati ancora apresenti sulla pianta o caduti a terra. Le infezioni primarie avvengono grazie alle ascospore liberate durante le piogge e si possono verificare già poco dopo il germogliamento. Pochi giorni dopo lo sviluppo delle prime macchie si possono vedere i picnidi, i quali, dopo le piogge, liberano i conidi dando inizio alle infezioni secondarie che si verificano per tutta la stagione; le infezioni cessano dalla fine di agosto. 

Danni causati

La malattia colpisce tutti gli organi vegetali in attiva crescita. I primi sintomi si manifestano sulle foglie dove compaiono delle tacche brunastre di piccole dimensioni (2-3 mm), in genere le prime foglie colpite sono quelle più vicine al suolo; le tacche evolvono espandendosi e formando delle macchie necrotizzate, tendenzialmente circolari, ben delimitate da un alone marrone scuro. All’interno i tessuti disseccano virando al marroncino-rossiccio. In corrispondenza delle macchie è possibile osservare dei puntini neri lucenti, costituiti dai corpi fruttiferi del fungo (picnidi), che permettono una buona identificazione della malattia. I germogli sono molto sensibili e su di essi sviluppano delle piccole tacche depresse di colore scuro e dalla forma allungata, che tendono a necrotizzare ricoprendosi poi di puntini neri (picnidi) che andranno poi a formare delle masse tumorali. Spesso anche la parte apicale dei germogli dissecca, anche se non colpita direttamente. Su piccioli e rachidi si sviluppano tacche necrotiche. Sugli acini gli attacchi sono molto gravi: se questi sono giovani appassiscono rapidamente imbrunendo, mentre se sono più sviluppati si creano delle lividure; per distinguere sugli acini questa malattia da un attacco di Peronospora basta osservare con una lente le chiazze livide: se presentano i puntini neri (picnidi) si tratta di black-rot. L’acino va incontro ad un rammollimento interno mentre la buccia raggrinzisce prendendo un colore violaceo e poi nero brillante in quanto si ricoprono di picnidi fino alla completa mummificazione dell’acino. Inizialmente l'infezione è limitata a pochi acini ma col procedere della stagione molti grappoli possono essere contaminati, specialmente in presenza di condizioni climatiche favorevoli. 

Interventi agronomici

Rimuovere e distruggere tutti i grappoli mummificati. Utili sono anche le lavorazioni del suolo durante l’inverno o prima della ripresa vegetativa allo scopo di interrare gli acini caduti a terra; eliminare anche i tralci che presentano formazioni tumorali. In caso di attacchi di lieve entità, ad inizio stagione può essere utile l’eliminazione delle foglie sintomatiche. Fare attenzione se vi sono nelle vicinanze vigneti abbandonati o poco curati in quanto rappresentano potenziali focolai della malattia.

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