Malattia nota anche come 'Ticchiolatura delle drupacee' che può colpire albicocco, mandorlo, pesco e susino. I danni di un certo rilievo avvengono a carico del pesco. L'agente patogeno, anche se può differenziare una forma ascofora sulle foglie cadute al suolo, Cladosporium carpophilum, si perpetua normalmente allo stato conidico, Venturia carpophila. In quest'ultima forma il micete è un ifale demaziaceo, con conidiofori ben differenziati e conidi bruni, tipicamente bicellulari, di circa 5,5 x 18 micron.
La crittogama si conserva, come micelio, entro le lesioni dei rametti e fruttifica al verificarsi di forte umidità e temperature miti (attorno ai 20°C). L'infezione avviene attivamente, a seguito della perforazione della cuticola della pianta ospite. Perchè la penetrazione avvenga con successo occorre che gli i tessuti vegetali rimangano bagnati per qualche tempo. In seguito allo sviluppo delle prime infezioni, la malattia ha un periodo di incubazione di due o più settimane, differenziando successivamente nuove fruttificazioni conidiche che perpetueranno nuove infezioni. Lo sviluppo della malattia, sul pesco, è agevolato dal susseguirsi di periodi piovosi fra la metà di aprile e la raccolta, raggiungendo maggiore intensità in caso di varietà a maturazione tardiva. I monitoraggi condotti sembrano evidenziare un'immunità dei giovani frutti fino alle 3-4 settimane di età, caratteristica probabilmente legata alla presenza della densa peluria protettiva.
L'infezione avviene principalmente ai danni dei frutti, con effetti meno evidenti su rami e foglie. I giovani frutti, raggiunto il diametro di un paio di centimetri, manifestano piccole macchie di forma tondeggiante, di color grigio-olivastro e dall'aspetto vellutato che successivamente possono confluire in più ampie macchie scure che andranno a ricoprire interi settori del frutto. Nonostante tali lesioni risultino molto superficiali, possono cagionare facilmente una locale inibizione della colorazione e un mancato accrescimento dell'intero frutto.
L'infezione a carico dei rametti si manifesta con macchie brune, dell'ampiezza di un centimetro o più, che in seguito evolvono in tacche più o meno depresse. In corrispondenza di tali tacche la corteccia necrosata sviluppa piccole fenditure longitudinali.
Le foglie colpite manifestano macchie brune, dalla consistenza vellutata, che degenerano in disseccamento e distacco dei tessuti infetti.
indipendentemente dalla coltura
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