Cancrena secca Boeremia exigua var. exigua, Phoma exigua, Ascochyta hortorum, Ascochyta nicotianae, Phoma exigua var. solanicola

Classificazione: Funghi > Marciumi e necrosi di steli, fusti e rami

Alterazione che colpisce i tuberi in fase di conservazione. E' un tipico parassita da ferita che ha assunto maggiore gravità di pari passo all'introduzione della meccanizzazione nelle operazioni di raccolta e condizionamento.

Appartiene alla famiglia delle Sferossidacee, con picnidi sferici e scuri, conidi ialini, ovoidali-allungati, di circa 7,5 x 3 micron.

 

Biologia

P. exigua può conservarsi e diffondersi nel terreno e nelle patate da seme. Nel suolo la conservazione avviene sia allo stato libero che su ricacci di patata e su altre essenze spontanee o coltivate (in ragione di ciò il fungo può essere ritrovato anche in terreni che non hanno mai accolto la coltura della patata).

La via di conservazione e diffusione più importante rimane comunque legata alla presenza del fungo nei tuberi seme (specialmente quelli derivati da piante malate).

Anche tuberi apparentemente sani possono contenere il patogeno allo stato latente, che poi inizierà il suo sviluppo dopo la semina, soprattutto se il terreno rimane umido e freddo.

Una volta attaccata la pianta in vegetazione, il parassita riprende il suo sviluppo, formando numerose fruttificazioni che andranno poi a contaminare i tuberi-figli.

Gli steli della pianta in vegetazione vengono colonizzati dal patogeno, senza però mostrare sintomi della malattia fino al loro disseccamento.

Su piante non sottoposte a trattamenti disseccanti di fine stagione, l'insorgenza della malattia aumenta man mano che si ritarda la raccolta. 

La patogenicità del fungo può essere favorita dall'immissione dei tuberi appena raccolti in ambientia bassa temperatura (4-5°C consentono al patogeno di svilupparsi, impedendo altresì la cicatrizzazione delle ferite subite dai tuberi). Eccessive concimazioni azotate rendono i tuberi più sensibili all'attacco della malattia.

Tuberi contaminati,anche se non presentano sintomi visibili, possono comunque diffondere il parassita a quelli sani, attraverso le operazioni di raccolta e immagazzinamento.

 

Danni causati

Il tubero contaminato, esternamente, presenta delle tacche depresse, circolari o irregolari, concentrate attorno ad una ferita. Le tacche possono avere un diametro di pochi millimetri oppure essere più ampie, disposte in maniera isolata o raggruppate dando luogo ad alterazioni molto estese.

In corrispondenza di tali alterazioni, la buccia può assumere un'aspetto raggrinzito, con rughe non concentriche.

Sui tessuti colpiti può comparire, successivamente, un feltro miceliale di colore grigiastro, ove si differenziano le fruttificazioni picnidiche puntiformi di P. exigua.

Una marcescenza secca della polpa, aride e granulosa può essere ritrovata sotto alle zone imbrunite della buccia.

La differenza fra tessuti sani e contaminati è netto. 

Nelle zone attaccate dal parassita vengono a crearsi spesso delle cavità irregolari, tappezzate dal micelio brunastro e dalle fruttificazioni del fungo.

 

Interventi agronomici

Non destinare tuberi infetti alla moltiplicazione.

 

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