C. purpurea, altresì nota come Sphaeria purpurea e Cordyceps purpurea, colpisce frumento, avena, orzo e in particolar modo la segale (segale cornuta). Può essere rinvenuta su diverse graminacee minori (Agrostis, Alopecurus, Bromus, Festuca, ecc.).
Le ascospore di C. purpurea, trasportate dalle correnti d'aria o da insetti vettori, colpiscono gli ovari delle graminacee nella fase fenologica della fioritura.
I tessuti e le cavità ovariche vengono quindi penetrati dalle ife della crittogama che formano un feltro micelico di colore bianco, fragile, sulla cui superficie la forma conidica Sphacelia segetum.
Gli organi infettati presentano delle minute goccioline (melata), bianche, deliquescienti o rapprese, a seconda di condizioni ambientali umide o secche; tali goccioline contengono i conidi e granuli d'amido parzialmente intaccati dal parassita. Questi organi agamici sono i responsabili della diffusione della malattia ad altri fiori (per mezzo soprattutto degli insetti, attratti dalle sostanze zuccherine costituenti la melata).
I conidi del fungo conservano per lungo tempo la loro capacità di germinare, caratteristica che consente loro di svernare facilmente.
Lo sviluppo dell'infezione continua con il feltro micelico che si sostituisce all'ovario, plasmandosi in una massa compatta, oblunga, retta od arcuata, dalla consistenza coriacea, che presenta cavità interne, della lunghezza da 5 a 20 mm e del diametro di 1,5-7 mm, prima bianco e successivamente rosa con viraggio al porpora al raggiungimento della maturità.
indipendentemente dalla coltura
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