Oidio delle Graminacee Erysiphe graminis, Blumeria graminis

Classificazione: Funghi > Oidio

 E. graminis è presente in natura con varie razze fisiologiche e patogenetiche.

Biologia

 La conservazione invernale della crittogama avviene grazie al micelio vitale sulle foglie colpite in autunno oppure attraverso i miceli presenti nei residui vegetativi. l'infezione può quindi avere origine sua dalle ascospore che dai conidi generati in primavera in quantità abbondante sulla superficie miceliale. I conidi, per mezzo del vento, giungono a contatto con i tessuti vegetali germinano emettendo un premicelio e differenziando gli austori che rivestono il ruolo di organi di adesione e nutrizione. La malattia ha un'incubazione di 5-10 giorni. La infezioni si possono avere con temperature fra i 3 e i 30°C e umidità relativa alta. L'optimum è costituito da temperatura di 15-20°C  e umidità relativa superiore al 90%. Semine precoci, densità di semina elevata, concimazioni azotate eccessive e alternanza di periodi secchi e caldo-umidi rappresentano fattori predisponenti la malattia.

Danni causati

 La presenza della malattia si manifesta su tutte parti aeree della pianta ( culmo, spiga, glume, glumelle e foglie) in forma di soffice muffa aerea, di colore bianca-grigiastra. All'interno di questo feltro miceliale si possono spesso individuare corpiccioli rotondeggianti (cleistoteci) di colore bruno-nerastro, del diametro di circa 135-250 micron. Con il progredire dell'infezione i tessuti decolorano e successivamente seccano, con l'intera pianta che rallenta il proprio sviluppo vegetativo. I primi sintomi possono manifestarsi in autunno a carico delle foglie delle giovani piante. Gli attacchi più gravi avvengono in primavera, in concomitanza delle fasi fenologiche di levata e spigatura.

Interventi agronomici

 Adottare varietà poco suscettibili, con adeguata densità di semina. Evitare apporti di azoto eccessivi.

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