Ruggine delle Drupacee Tranzschelia pruni-spinosae, Puccinia pruni-spinosae, Aecidium punctatum

Classificazione: Funghi > Ruggini

Ruggine che, in varie forme non perfettamente definite, attacca diverse specie di drupacee. T. pruni-spinosae var. discolor colpisce prevalente il pesco ed altri Prunus da frutto; T. pruni-spinosae var. pruni-spinosae infetta prevalentemente il susino ad altri Prunus selvatici. Gli attacchi a carico del pesco raramente assume intensità degna di nota.

I picnidi sono sottocuticolari, di forma conica, della dimensione di 200 micron. Gli ecidi, sviluppatisi su ospiti intermedi erbacei, possono misurare anche 0,5 mm e producono ecidiospore globose o elissoidali, di circa 17-22 micron. Gli uredosori raggiungono la dimensione di 0,5 mm, con uredospore di forma ovoidale o fusiforme, di circa 16 x 30 micron. Le teleutospore, bicellulari (con cellula superiore più sviluppata della sottostante), si presentano verrucose e delle dimensioni di 20 x 35 micron.

Biologia

T. pruni-spinosae è una ruggine di tipo eteroico, che trascorre cioè la prima parte del suo ciclo vitale (stadio picnidico ed ecidico) su anemone e altre essenze erbacee, compiendo poi la seconda fase (stadio uredosporico e teleutosporico) su ospiti arborei del genere Prunus. Con inverni miti la crittogama sembra in grado di svernare anche su germogli e foglie sopravviventi del genere Prunus, perpetuandosi continuamente sulla drupacea (in forma uredosporica).

Lo sviluppo della malattia è agevolato da condizioni ambientali temperate con elevata umidità. Anche le rugiade possono influenzare favorevolmente l'infezione, al pari delle pioggie.

L'entità del danno provocato dalla crittogama è direttamente proporzionale alla precocità delle infezioni. Infezioni precoci provocano infatti una limitata differenziazione delle gemme a fiore, una scarsa lignificazione dei rami dell'annata e, in generale, una debilitazione generalizzata della pianta.

Danni causati

L'attacco di questa ruggine avviene a carico delle foglie, a partire da quelle dei rami basali) e,  più raramente, anche i frutti. Le foglie infette manifestano macchioline clorotiche e, sulla pagina inferiore, pustole rosso-brunastre, polverulente, dalle quali vengono liberate uredospore e teleutospore del parassita. Le foglie più pesantemente colpite finiscono per cadere prematuramente. Generalmente, la malattia si sviluppa a fine estate-inizio autunno, cagionando una caduta delle foglie non troppo anticipata rispetto al normale ciclo vitale della pianta ospite.

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