Afide bruno del Pesco Brachycaudus schwartzi

Classificazione: Insetti > Afidi

Insetto che vive esclusivamente a spese delle piante di pesco, diffuso in Europa, Iran, India, Sud America e in California. 

In Italia è ritrovabile in tutti gli areali ove si coltiva il pesco.

Forma alata virginopara con capo e troace di colore bruno-nerastro e addome tendente al verdastro con estesa sclerificazione dorsale.

Antenne nerastre, più corte del corpo, con il III articolo 1/4 più lungo del IV e il VI fornito di guglia lunga almeno 5 volte la parte basale; sensilli secondari sono presenti sul III antennomero (circa trenta) e sul IV (circa dieci). 

Addome dotato di ampia sclerificazione brunastra che occupa gran parte della zona dorsale. Sifoni estremamente corti, di forma tronco-conica, di poco più lunghi del loro diametro basale.

Codicola breve, ad elmetto, dotata di sette setole. A maturità raggiunge, ali comprese, i 3 mm di lunghezza.

Attera virginopara di colore bruno-verdastro, con torace e addome con macchie scure, talvolta confluenti, che conferiscono all'insetto una pigmentazione bruno-nerastra lucida.

Antenne sprovviste di sensilli secondari, con i primi due articoli brunastri, il III e parte del iV e del V più chiari, con il VI brunastro. Sifoni e codicola simili a quelle ritrovabili nella forma alata. Raggiunge i 2 mm di lunghezza.

Biologia

B. schwartzi compie solitamente un olociclo facoltativo, monoico ed omotopo sulle piante di pesco (avviene cioè su una sola pianta ospite, completandosi in uno o due anni attraverso la successione di una generazione anfigonica con diverse generazioni partenogenetiche). Supera l'inverno come uovo durevole collocato entro i fori midollari degli speroni risultanti dalla potatura o negli anfratti della corteccia dei rami di due anni.

Le fondatrici nascono in concomitanza all'emissione delle punte verdi all'apice dei rametti.

Queste danno origine ad una discendenza di fondatrigenie (femmine discendenti dalla fondatrice e viventi con quest'ultima sulla medesima parte vegetativa o sulla medesima pianta), cui seguono generazioni di virginopare attere e alate che compiono il loro sviluppo durante l'intero periodo vegetativo della pianta ospite. In autunno fanno la loro comparsa le sessupare (femmina partenogenetica) da cui nasceranno gli esemplari anfigonici.

Dopo l'accoppiamento, la femmina depone l'uovo durevole, chiudendo così il ciclo dell'insetto.

In annate caratterizzate da inverno mite l'afide si perpetua attraverso virginopare rifugiate nelle foglie accartocciate rimaste sui rametti; in occasione del risveglio vegetativo queste ricominciano la propria attività trofica, presentando colonie piuttosto consistenti già a partire dalla fase dei bottoni rosa della coltura, cagionando in tal caso la mancata apertura dei fiori ed il successivo avvizzimento degli stessi.

Danni causati

Le colonie di B. schwartzi attaccano le prime emissioni vegetative, i bottoni fiorali, i fiori, i frutticini appena allegati e, in un secondo momento, anche le foglie dei germogli.

Sulle foglie l'afide cagiona intensi accartocciamenti, con successivo incurvamento del rametto cui sono attaccate, che presto si deforma presentando anche internodi accorciati. 

A carico delle piante in produzione le infestazioni possono essere ritrovate su qualche rametto, risultando comunque meno gravi rispetto agli attacchi su giovani piante.

Le conseguenze dell'attacco dell'afide sono maggiormente evidenti in inverno, quando sono più visibili i rametti ricurvi nella parte distale, che portano foglie secche ed accartocciate.

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