Afide diffuso in gran parte del mondo dove, in ragione delle sua spiccata polifagia, attacca numerose piante come agrumi, melone, zucca, zucchino, patata, peperone, pomodoro, ibisco, malva, cotone, pero, nashi, susino, vite, melograno, catalpa, fragola (in coltura protetta) e diverse ornamentali come Aphelandra, ortensia, gardenia, crisantemo, ecc.
Forma alata virginopara con capo, torace, codicola e sifoni di colore nero; la restante parte del corpo assume colorazione variabile, dal verde al verde-nerastro, dal bruno-bluastro al bluastro molto scuro; è ricoperta da una leggera polvere cerosa.
Codicola di lunghezza pari a 0,4-0,8 quella dei sifoni e dotata di 4-7 setole.
Tubercoli marginali presenti sul protorace e sugli uriti dal I al VII. Antenne di lunghezza pari a 0,6-0,8 quella del corpo, con il III articolo fornito di 6-8 sensilli secondari e di lunghezza pari a 0,7-0,8 quella della guglia; quest'ultima è lunga 2-3,6 volte la base dell'ultimo antennommero. Dimensioni: 2 mm di lunghezza.
A. gossypii può riprodursi attraverso un olociclo dioico o con un anolociclo.
La prima modalità è messa in atto nelle regioni del Nord Italia o laddove si possono riscontrare inverni freddi. In tali condizioni come ospiti primari vengono scelte piante dei generi Hibiscus, Rhamnus, Catalpa e Citrus, sulle quali l'afide depone le uova durevoli nel tardo autunno, sfruttando le anfrattuosità della corteccia, lo spazio fra le gemme o direttamente sulle foglie.
Le fondatrici compaiono verso la metà di marzo, originando una discendenza di fondatrigenie attere.
A metà maggio fanno la loro comparsa le forme alate che migrano poi sugli ospiti secondari, rappresentati in larga parte da cucurbitacee e solanacee.
Può inoltre continuare a riprodursi sugli ospiti primari, differenziando anche anfigonici, realizzando in questo modo un ciclo di tipo paramonoico.
Nelle zone a prevalente indirizzo agrumicolo il suo comportamento è anolociclico sugli ospiti secondari o paraciclico sui primari.
Le colonie dell'afide vivono soprattutto sulla pagina inferiore delle foglie; su cotone, crisantemo e ibisco attaccano anche i fiori.
Su agrumi e su altre piante da frutto le foglie infestate non subiscono danni rilevanti.
A carico delle cucrbitacee A. gossypii provoca accartocciamenti del lembo, ingenti rallentamenti vegetativi e, nei casi più gravi, il disseccamento delle piante.
E' inoltre da temere in quanto vettore di numerosi virus come il mosaico del cetriolo, il mosaico e il giallume del sedano, il mosaico del fagiolo, il mosaico della cipolla, il mosaico della lattuga, il virus Y della patata, ecc.
indipendentemente dalla coltura
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