Afide grigio del Pero Dysaphis pyri

Classificazione: Insetti > Afidi

 L’afide grigio, o sanguigno, del pero è un afide che ha come ospite primario il pero mentre gli ospiti secondari sono rappresentati dalle piante di Galium (mollugo, aparine e sylvaticum); il ciclo di questo afide, come quello di molti altri, è abbastanza complesso. Le alate virginopare sono di colore bruno-rosso e lunghe circa 1,8-2,5 mm; l’addome presenta dei tubercoli marginali e mediani emisferici. Le attere virginopare sono di colore marrone-rossastro da giovani per poi diventare brune, sfumate di viola e impolverate di cera; le dimensioni sono di 1,7-3,2 mm di lunghezza. 

Biologia

Il superamento dell’inverno avviene allo stadio di uovo, presente nei solchi delle borse fruttifere. Durante il germogliamento le uova schiudono generando le prime femmine di afide (fondatrici), queste daranno origine alle generazioni successive (fondatrigenie), dalle 3 alle 7 generazioni, che si collocheranno sulla pagina inferiore delle foglie. Già dalla seconda generazione di fondatrigenie, nel mese di giugno, alcune di esse non rimangono sul pero ma migrano sugli ospiti secondari (Galium) sui quali sviluppano, in parallelo, altre generazioni di afidi (virginogenie). In autunno sugli ospiti secondari si origina un tipo particolare di afide provvisto di ali (ginopare) che migra sul pero, qui generano altri afidi destinati ad accoppiarsi (anfigoniche attere); questi si accoppiano con i maschi alati, generatisi sugli ospiti secondari, e depongono le uova chiudendo il ciclo. 

Danni causati

L’afide si concentra sulle pagine inferiori delle foglie dove provoca l’accartocciamento del lembo, in seguito la foglia ingiallisce e cade; solo con forti infestazioni i frutti vengono attaccati. L’afide produce un’abbondante melata che imbratta la vegetazione. Le piante infestate si riconoscono per la presenza di vegetazione disseccata, come se fosse stata lambita dal fuoco. Fortunatamente le infestazioni avvengono solo su poche piante e solo raramente costituiscono un problema per l’intero frutteto. Tra le diverse cultivar la Conference è quella maggiormente suscettibile. 

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