Insetto di origine paleartica, attualmente diffuso negli areali del vecchio e del nuovo continente. Ha come ospiti primari alcune pèiante del genere Prunus e come secondari diversi cereali come mais, sorgo, frumento, avena, orzo, segale, riso e graminacee spontanee. Le colonie di R. padi sono costitutite sia da individui alati che atteri (privi di ali) di origine partenocarpica. le forme alate, della lunghezza di 2,4 mm, hanno capo e protorace nerastri, addome verede, sifoni e codicola di colore bruno. il tegumento del torace e dell'addome risulta reticolato. Gli individui privi di ali sono di forma ovale, di colore verde oliva (più o meno scuro), spesso caratterizzati da una macchia rugginosa posizionata nella zona dei sifoni, che si estende fino alla codicola. Possono raggiungere una lunghezza di 1,5-2,3 mm.
L'insetto compie un olociclo eteroico spostandosi fra i Prunus e le graminacee. Sulle arboree sverna attraverso uova durevoli ovideposte nel tardo autunno, dove svolge la prima parte del ciclo con le femmine fondatrici e una o due generazioni successive. Le nuove generazioni migrano sulle graminacee, sulle quali si susseguono nuove generazioni virginopare , sia alate che attere, che concludono il ciclo in autunno con il ritorno sull'ospite primario e la deposizione delle uova durevoli. R. padi è in grado di resistere a temperature fino a - 10°C.
Sulle piante del genere Prunus infesta le foglie provocandone l'arrotolamento del lembo. A carico dei cereali colonizza foglie e spighe, con relative bratee e reste, causando ingiallimenti fogliari e perdite produttive la cui gravità varia in funzione del numero di afidi per spiga. Questo afide è vettore del virus del giallume nanizzante dell'orzo, del giallume del riso e della maculatura fogliare del mais, che trasmette in modo persistente.
indipendentemente dalla coltura
1988 - Sessione - volume terzo
Gli afidi risultano straordinariamente attivi nella trasmissione dei fitovirus grazie ad un insieme di caratteristiche morfo-biologiche di cui sono dotati e che vengono brevemente descritte. I vius trasmessi da afidi possono essere del tipo ...
1986 - Lotta contro i fitofagi - volume primo
Si riferiscono i primi dati relativi alle catture di afidi negli anni 1983-84 con una trappola a suzione di tipo "Rothamsted" posta a Casei Gerola (Pavia) in una zona con vaste superfici destinate a cltivazioni tipiche della Valle Padana. ...
1984 - Virus e virosi delle piante - volume terzo
Ricerche tendenti ad accertare la diffusione in Friuli del ceppo afide-aspecifico (PAV) del virus del nanismo giallo dell'orzo (BYDV) hanno dimostrato che tale ceppo virulento è molto comune nel'areae considerato. Le prove condotte ...
Fitogest® è un sito realizzato da Image Line®
® marchi registrati Image Line srl Unipersonale (1990 - 2024)
Utilizzare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell'uso leggere sempre l'etichetta e le informazioni sul prodotto.
Si raccomanda di porre la dovuta attenzione alle frasi ed ai simboli di pericolo che compaiono nell'etichetta ministeriale.