Afide di origine paleartica diffuso in numerosi areali mondiali (Europa, Turchia, india, Pakistan, Australia, Nuova Zelanda e Nord America). Colonizza preferibilmente ciligio dolce e cido e altri generi di Prunus. Suoi ospiti secondari sono essenze spontanee come Galium spp., Veronica spp., Euphrasia officinalis e Asperula spp.
La forma adulta si esprime con un'alata virginopara con capo e protorace di colore nero lucido. Il capo presenta un tubercolo centrale con ai lati una corta setola. L'addome è caratterizzato da una vasta macchia dorsale subquadrangolare estesa dal terzo al quinto urotergo, una macchia trasversale che occupa quasi per intero il settimo segmento e una macchia submarginale distribuita dal secondo al quinto urita. Le antenne hanno il terzo articolo più lungo rispetto al quarto, con 16 sensilli secondari, con guglia dell'ultimo articolo della lunghezza di 4-5 volte la base. E' dotato di sifoni neri, lunghi, subcilindrici, svasati, lunga il doppio rispetto alla codicola, di colore nero, di forma triangolare e con 6-8 setole. La lunghezza, ali comprese, raggiunge i 3,9 mm.
Forma attera virginopara di colore verde-nerastro o nero lucente, sifoni e codicola compresi, priva del tubercolo mediano frontale. Antenne sprovviste dei sensilli secondari, con terzo antennomero più lungo del quarto e guglia del sesto segmento lunga 5-6 volte la base. Raggiunge 1,9-2 mm di lunghezza.
Femmine anfigoniche attere, di colore nero lucido, con terzo articolo poco più lungo del quarto e con tibie delle zampe anteriori con, su ciascun lato, una quarantina di sensilli subcircolari. Dimensioni: 1,9-2 mm di lunghezza.
Maschio alato con antenne fornite di sensilli secondari sul terzo, quarto e quinto segmento. Dimensioni: 1,9-2 mm di lunghezza.
Uovo durevole di colore verde appena deposto, in seguito diviene nero lucente, della dimensioni di 0,6 x 0,3 mm.
Svolge un olociclo dioico: sverna allo stato di uovo durevole collocato alla base delle gemme poste all'apice dei giovani rami e nelle asperità della corteccia. Le fondatrici compaiono durante la fioritura (in anfratti riparati la nascita avviene molto prima dando origine a colonie consistenti di forme attere che invadono i fiori). Il periodo primaverile vede il susseguirsi più generazioni di virginogenie (anche 8-10). A partire dalla terza generazione compaiono forme alate che migrano sugli ospiti secondari, su cui svolgono diverse generazioni. Nel periodo autunnale appaiono ginopare alate che ritornano sul ciliegio per generare femmine anfigoniche attere. Sempre in autunno fanno la loro comparsa anche andropare attere che generano maschi alati. Questi, una volta giunti sugli ospiti primari, fecondano le femmine anfigoniche. Queste ultime depongono l'uovo durevole, completando così il ciclo annuale.
In alcuni areali M. cerasi svolge un ciclo paramoico rimanendo tutto l'anno sui ciliegi.
L'infestazione avviene a spese delle foglie apicali dei germogli, che ne cagiona l'accartocciamento ed il successivo disseccamento. M. cerasi colonizza anche i fiori, sviluppando inoltre melata sui frutti che può favorire l'insorgenza di fumaggini. L'afide è inoltre vettore di alcune virosi come il mosaico del sedano, il mosaico giallo della fava e il giallume nanizzante della cipolla.
Limitare gli apporti di azoto ed intervenire con la potatura verde per contenere la vigoria vegetativa e con essa l'attività trofica dell'insetto. E' inoltre buona pratica asportare e bruciare i frutti colpiti.
indipendentemente dalla coltura
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