L’afide vive a spese del pero e di Gallium spp. (aparine, mollugo e taurica, note erbe infestanti). L’adulto si può presentare come alata virginopara o attera virginopara. L’alata virginopara (femmina a riproduzione partogenetica) è provvista di ali, ha il corpo giallo-verde sporco e sul dorso dell’addome ha una placca nera. I tubercoli marginali hanno forma conica o di capezzolo, le dimensioni sono di 1,5-2 mm. L’attera virginopara (femmina a riproduzione partenogenetica sprovvista di ali) ha il corpo di forma ovale di colore verde chiaro, o verde scuro in primavera, o bruno-rossiccio in estate, ricoperta da una bianca polvere cerosa; le dimensioni sono di 2,2 mm.
L’afide trascorre l’inverno sul pero allo stato di uovo, alla ripresa vegetativa nascono le fondatrici che generano poi le fondatrigenie che provocano la deformazione delle foglie. In estate le alate migrano su Gallium spp. per poi ritornare sul pero in autunno, qui avviene l’accoppiamento tra gli anfigonici (femmine e maschi destinati ad accoppiarsi) e la deposizione delle uova durevoli destinate a svernare.
Le colonie di afidi provocano l’accartocciamento delle foglie e il loro ingiallimento, il picciolo si contorce a spirale. In genere l’insetto si posiziona sui succhioni e quindi non provoca danni rilevanti.
indipendentemente dalla coltura
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