Cicadellide ampelofago (cioè che si nutre dei tessuti della vite) che compie la sua attività trofica sui polloni o nella parte più interna della vegetazione. Non è un insetto pericoloso per i danni diretti provocati, anche perché in genere è presente con popolazioni non numerose, ma è il vettore principale della Flavescenza dorata, malattia molto pericolosa causata da fitoplasmi (del gruppo del Giallume dell’olmo). Quando punge una vite infetta contrae il fitoplasma, che non è in grado di diffondere subito ma deve trascorrere circa un mese; dopo tale periodo S. titanus è in grado, per il resto della sua vita, di trasmettere la malattia. La sua presenza attualmente è concentrata in nord Italia ma l'areale è in espansione (recentemente è stato riscontrato in alcune aree della Toscana).
L’adulto è di circa 6 mm e mostra rispetto alle altre cicaline una dimensione maggiore e un colore più scuro; presenta un colore bruno con strisce e chiazze chiare, sulla punta le ali presentano zone più scure. Le forme giovanili (neanidi e ninfe) sono più piccole e chiare rispetto gli adulti, e nell’ultima parte dell’addome sono caratterizzate da due macchie nerastre contrapposte di forma romboidale.
Compie una generazione all’anno e sverna come allo stadio di uova, queste possono essere presenti su tralci di due anni o nelle anfrattuosità della corteccia. La comparsa delle prime forme giovanili avviene scalarmente partendo da metà maggio fino alla prima decade di luglio. Gli adulti compaiono dopo circa 50-55 giorni dalla schiusura delle uova, in un periodo che va dalla seconda decade di luglio fino a metà agosto; gli adulti vivono in genere un mese. Dopo gli accoppiamenti le femmine iniziano la deposizione delle uova svernanti, ciò avviene per circa due mesi, da fine luglio a fine settembre.
Le forme giovanili si nutrono sulle foglie, su piccioli fogliari e sui tralci erbacei quando raggiungono ultimi stadi di sviluppo; i danni arrecati non sono apprezzabili, anche perché in genere vi sono popolazioni numericamente scarse all’interno dei vigneti. Come già detto la pericolosità e la dannosità di questo insetto deriva dalla trasmissione del fitoplasma della Flavescenza dorata.
Impiego di trappole cromotropiche gialle per il rilevamento della presenza della cicalina. Importante evitare di usare e commercializzare materiale vivaistico colonizzato dall’insetto, in quanto possono essere presenti le uova, ed eliminare i vigneti abbandonati in quanto costituiscono sorgenti d’infestazione per l’insetto e sorgenti di inoculo per la Flavescenza dorata.
indipendentemente dalla coltura
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